venerdì 30 dicembre 2011

Vetrine di Tristezza per Scicli Arte in Vetrina


Quella che, nel periodo pre-natalizio, doveva essere un’iniziativa di marketing volta a stimolare potenziali consumatori, si è rivelata l’ennesimo flop.
Con il coinvolgimento degli artisti del Gruppo di Scicli, i quali sono stati al gioco di esporre una propria opera all’interno dei negozi del centro storico, si voleva realizzare una sorta di mostra itinerante come attrattore per visitatori, intesi come potenziali clienti.
L’operazione che prendeva palesemente spunto da altre iniziative culturali (vedi GAF) non ha avuto il successo sperato.
Le motivazioni sono tante, prima fra tutte che era priva di marketing.
Di culturale c’era ben poco.
Di originalità la totale assenza.
Di interessante, bho!
Di coinvolgente niente.
Quindi?
Sembra una mera speculazione nei confronti del Gruppo diScicli che farebbero meglio a valutare bene certi progetti.
Quei quadri in vetrina sono di una tristezza unica. Fuori luogo. Privi di appeal. Sembrano dei calendari messi lì tanto per colorare. Non fanno neanche vetrina perché incoerenti con l’esposizione e con la logica del fare vetrina. Il passante deve sforzarsi per intravedere un’opera d’arte fra pantaloni, scarpe, profumi e cianfrusaglie di ogni genere.
Un’operazione senza anima, senza sostanza, senza senso!
Questo è un mio personalissimo parere che scrivo solo perché ogni volta che passo davanti ad una di quelle vetrine continuo a chiedermi:
-          Ma perché sprecare inutilmente risorse, energie e speranze (di chi crede che questo modo di fare sistema funziona)?
-          Perché non si fanno le giuste valutazioni?
-          Perché non contattare chi di iniziative simili ne ha già fatte in passato, con risultati notevolmente superiori?
-          Può un bellissimo quadro su un treppiedi in mezzo “all’impossibile” essere un attrattore?
-          È questo il giusto modo per stimolare gli acquisti?
È vero che criticare è molto più facile che fare, ma tra fare in questo modo e non fare forse sarebbe meglio non fare. Ammettiamolo.
Se poi la voglia di fare è più forte di quella del non fare, allora perché non rivolgersi a chi sa fare bene il proprio lavoro?

Nella foto, una Marina di Piero Guccione, il maggior esponente del Gruppo di Scicli