sabato 18 dicembre 2021

Il tempo di morire




L’estate passerà anche stavolta

e la pioggia cancellerà i nostri passi


Questa vita è stata un bagno a mezzanotte 

un asciugamano usato più volte 


Rivestiamoci con il sale in bocca 

non possiamo asciugarci un’altra volta


Passerà l’estate e le albe esagerate

Siamo stati bene e ce ne ricorderemo 


Passerà come la musica negli chalet 

e passeremo anche noi


Una madre non dimentica e sa perdonare 

Toglie le tende per guardare il mare


Aspetterà la musica passare

Un bacio al collo è un viaggio da rifare


Avrei voluto dirti che sei speciale 

mentre batteva forte il temporale


Speravo nel sapore di quella notte 

ma la verità non si può ingoiare 


Sarei stato ancora un altro po’

e guardarti fino a non vederti più 


Hai acceso la luce in questa strada

senza fiatare e senza lasciarmi gioire


Questa è l’ultima estate che passerò 

in uno chalet a guardare il mare 

giovedì 25 novembre 2021

Cos’è che ci aiuta a stare dentro questa fase?


 

La voglia di andare oltre, superare i propri limiti, non accontentarsi. 

O forse, semplicemente la speranza di un mondo possibile. 


Sicuramente sono i sogni che ci aiutano a guardare la realtà con occhi diversi, con l’idea del possibile.


Possiamo migliorare la realtà che ci circonda, ognuno nel suo piccolo, a suo modo, con le sue ambizioni, la sua immaginazione, i suoi desideri.


Possiamo davvero immaginare qualcosa che faccia la differenza fra la realtà e la possibilità di trasformarla, per renderla migliore di quella che è.


I sogni sono ispirazioni, ci indicano mete possibili. 


È importante farli e sforzarsi di perseguirli cercando anche di guardare da altri punti di vista, da altre angolazioni. Ognuno nel suo piccolo.


Dobbiamo guardare le cose da dove non le abbiamo mai viste. La soluzione non è aspettare. Non c’è proprio niente da aspettare. 


La vita non attende e continua anche senza di te.

martedì 9 novembre 2021

Fear is not an option



Ho comprato da Mimmo questa felpa solo per la scritta. 

Volevo tatuarmela addosso. In questo periodo. In questi giorni. 

Adesso che mi viene voglia di scrivere. 


L’ipocrisia è una pericolosa malattia dell’anima dice Papa Francesco.



Il tempo per imparare è sempre un tempo sporco, non come quello per ascoltare.


C’è sempre tempo per imparare, ma non c’è mai tempo per ritornare. 


Vita, potrei scrivere di quanto mi hai dato già ma non di quanto mi hai sottratto. La riconoscenza e il suo contrario non sempre vanno manifestate.


L’orologio che da dietro i banchi non girava è una stupida sensazione che si prova solo sotto i vent’anni.


Non ricordo mani calde ma solo pensieri incandescenti. 


Le notti andavano mentre la faccia e il corpo si coprivano.


Spiagge, disco, moto e lunghi inverni che mai erano lunghi quanto i giorni di lockdown.


E oggi che potrei realizzare preferisco ancora sognare, come quando fuori mi piaceva vedermi riflesso sulle vetrine passando con la moto. Lo faccio ancora oggi, di tanto in tanto, quando passo in auto, ma oggi ho più paura.


Allora erano altre le paure e per stare bene bastava poco. Credevamo nella libertà mentre attorno ci costruivano gabbie di vetro.


Nei miei ricordi ci sono gli occhi, le facce, i capelli e quei sorrisi. Sono tatuati nei miei pensieri come certi tramonti.


Felicità che non comprendevo e di cui solo oggi riesco a goderne in pieno.


Perché nessuno ci ha insegnato a godere del presente? 

Perché avevamo solo voglia di crescere? 

Perché volevamo solo fuggire e oggi solo di partire? 


Cadevano le stelle e ce ne accorgevamo solo quando ci colpivano. Oggi scrutiamo il cielo in silenzio, nelle notti d’estate, mentre i nostri figli distratti guardano altrove.


Siamo stati figli e anche noi guardavamo altrove ma il nostro altrove, come sempre, come in tutto, era un altro.


Mi sono trovato peggio di come mi ero lasciato. E queste righe forse lo dimostrano o forse sono la prova di una nuova maturità (vecchiaia non mi piaceva scriverlo): quella quattro punto zero.


Non posso più ritornare e non voglio rivedere il 1990. Ho riso in faccia a quegli anni con la superficialità e l’abitudine di chi deve ancora scoprire tutto e pensa di essere pronto a tutto.


Tutti abbiamo dei segreti. Sono come l’ombelico: ognuno ha il suo e ci lega al resto della vita.


Cosa c’è di più difficile della felicità in questa vita?


C’è solo una cosa che ho capito della felicità.


Se non ne dai, non ne puoi avere. 


Se non la produci non ti viene a cercare.

giovedì 4 novembre 2021

Il viaggio è stare. Non è solo viaggiare.



Il viaggio non è semplicemente spostarsi. 

Il viaggio è stare. È poter scegliere una strada da percorrere.

Se senti che sia da percorrere, sceglila anche se non ci vedi niente. Può darsi che ti porterà in un campo aperto e ti toccherà tracciare un sentiero. Può darsi, invece, che ti possa portare sul ciglio del burrone e ti toccherà tornare indietro. 

Le strade sono un mix di personalità e rischio. 

Cos’hai immaginato per questa vita? 

Lo sai che sei tu e solamente a decidere. 

Lo sai che sei tu il conducente del tuo viaggio. 


Hai aperto gli occhi, ti hanno dato una direzione ma poi ti hanno lasciato andare. Sei tu che hai scelto la strada da fare. 


Sei tu che fai succedere le cose. Si dice che il successo è il participio passato del verbo succedere. Solo se le cose le fai succedere potrai aspirare al successo, altrimenti non rimarrai neanche la solita nota a piè di pagina. 


A te la scelta. 


In foto un particolare di Castel del Monte visto della corte interna. Federico II era un grande viaggiatore.

domenica 19 settembre 2021

Grazie Miriam e Paolo



Il 18 settembre 2021 sarà un giorno che gli sciclitani non dimenticheranno facilmente: Miriam Leone e Paolo Carullo si sono sposati a Scicli, rendendo la città un misto di attesa e curiosità prima e un luogo da favola dopo. 

Il primo pensiero che noi di Scicli Albergo Diffuso ci sentiamo di regalare ai neosposi è quello di ringraziamento per aver scelto la nostra città come scenario del loro giorno più bello, rendendoci partecipi della loro felicità in primis, ma anche regalandoci per tutta la settimana che ha preceduto l’evento una notorietà mediatica notevole, capace di farci rimbalzare nelle cronache delle più importanti testate giornalistiche. 


Oltre a questo, però, c’è stato qualcosa di più tangibile: aver trasformato un fine settimana di metà settembre, incerto dal punto di vista delle presenze turistiche per via della situazione pandemica e della collocazione temporale a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, uno dei più importanti degli ultimi anni come numero di ospiti e viaggiatori presenti in città, con alberghi e case vacanze esauriti in ogni numero di posti.


Stessa cosa per i ristoranti e  i vari locali che hanno accolto anche i curiosi giunti dai paesi limitrofi, non solo per il grande avvenimento. 


Un indotto davvero rimarchevole per la nostra città, uscita rafforzata da una grande estate ma ancora sofferente per la seconda primavera consecutiva vissuta senza le sue tradizionali feste di primavera, occasione sempre unica di presenze in città.


Eventi importanti come questo di Miriam e Paolo, riescono a generare opportunità di varia natura, pertanto bisognerebbe avere un metodo gestionale più aperto per cercare di ottimizzarli al massimo.  


Il ruolo delle amministrazioni è fondamentale non solo per agevolare gli organizzatori degli eventi, ma anche per innescare quelle micce nei confronti di potenziali investitori che oggi sono ospiti e che domani potrebbero diventare attori economici nel territorio.


Ciò che genera un evento del genere sul piano mediatico ha un valore difficilmente misurabile. Non basterebbero centinaia di migliaia di euro in spazi pubblicitari per ottenere un risultato equivalente e di sicuro, questi, sono risultati che no si ottengono in poche settimane di organizzazione ma ci vogliono mesi se non anni. 


Se la cosa non si capisce o non interessa, si può dibattere all’infinito tramite post e su Facebook che dopodomani come sempre, per fortuna, tutti avranno dimenticato.


Il territorio ha bisogno di idee e di chi riesce a trasformare queste idee in economia. Bisogna lavorare sulla formazione, sui servizi e sull’organizzazione.


Per creare una Destinazione non occorrono solo gli eventi vip ma una politica progettuale ben precisa in cui la visione della comunità sia condivisa con i residenti e aperta a chi è disposto a svilupparla anche in termini imprenditoriali.


Purtroppo la maggior parte di chi fa impresa nell’hospitality è chi fa aspettare mezz’ora prima di ordinare, chi non riesce a gestire le prenotazioni, chi adotta il doppio menu (per i residenti e per i turisti), chi non pulisce e non si prende cura del dehor circostante, chi non fa la differenziata. E questi non saranno mai in grado né di crescere né di far crescere la comunità in cui si trovano.


Il problema non sono le amministrazioni, lo Stato, le tasse e tutte le scuse che ogni volta saltano fuori. Il problema è che non c’è cultura imprenditoriale e nessuno si sforza di imparare.


Fino a quando nei menu dei ristoranti manca la frutta e l’inglese si parla solo con i gesti è veramente difficile pensare ad un futuro basato sull’economia turistica.


Prendere lezioni di inglese e programmare le proprie vacanze nei posti più belli e nelle strutture turistiche migliori sono piccoli investimenti che possono aprire gli occhi e a organizzare la propria offerta in maniera differente.


Grazie a Miriam e Paolo, se sono stati aggiustati i tombini, pulite le strade, aggiustati i lampioni ecc. Senza di loro, probabilmente, sarebbe passato ancora molto tempo prima di dedicargli attenzione.


Grazie anche a tutti i loro ospiti che hanno soggiornato a Scicli e amplificato la risonanza mediatica nei confronti della nostra comunità.


E noi, di Scicli Albergo Diffuso, saremo sempre ben lieti di accogliere eventi del genere e tiferemo sempre per quelle amministrazioni che li promuovono, si impegnano e si rendono disponibili, al fine di far scegliere Scicli come destinazione.


Grazie di cuore a Miriam e Paolo e un augurio alla nostra città di poter vivere sempre più spesso giorni ed eventi come questo, cercando di essere sempre più bella per protagonisti ed ospiti, vivibile e piena di vita per chi ogni giorno la vive e ci lavora essendone un figlio orgoglioso.

venerdì 6 agosto 2021

L’assistenza fa la differenza



È quando riesci a trasformare un problema in esperienza positiva che puoi ritenerti al di sopra della media. Fino ad allora sarai una commodity e hai senso di esistere solo perché adotti una politica di prezzi bassi o giochi sporco con espedienti di varia natura che ti fanno apparire più competitivo rispetto agli altri.

Il tuo prodotto qualitativamente parlando è simile o uguale a tanti altri.


L’unico modo che hai per fare la differenza è farlo con ciò che nessuno ti può copiare: la tua personalità, il tuo modo di gestire il cliente, la passione che trasmetti attraverso ciò che vendi. 


L’assistenza fa la differenza!


Ce lo hanno insegnato i grandi player che oggi dominano il mercato. Abbiamo goduto acquistando da loro e ritorniamo a farlo per la garanzia di affidabilità che hanno in termini di assistenza.


Anche se tu sei piccolo, puoi adottare la stessa filosofia di azione. L'unico modo che hai per fare la differenza è essere diverso dagli altri. 


Per farlo occorre un grande staff che viaggia verso un’unica meta: la soddisfazione massima dei clienti.

giovedì 15 aprile 2021

Sei nella stanza giusta?


Sei la media delle persone che ti circondano. 
Amici, colleghi di lavoro, parenti o semplici conoscenti influenzano, nel bene e nel male, in terra e in mare, il tuo essere, il tuo comportamento, il tuo modo di prendere decisioni, la tua personalità. 

Quando fai parte di un equipaggio o ti allinei e fai squadra o alla prima onda lunga sarai schiantato fuori dalla nave. 

Come esseri umani diventiamo ciò che viviamo. 

I nostri desideri, i nostri sogni sono influenzati da ciò che ci vive intorno, da ciò che apprendiamo leggendo e vivendo. 

Cosa ti puoi aspettare se frequenti persone mediocri? 

Se sei il migliore della stanza, vuol dire che sei nella stanza sbagliata, soprattutto se il tuo desiderio è crescere, imparare e prosperare. 

Se, invece, il tuo fine è primeggiare basta circondarsi di persone mediocri. Solo così non farai fatica ad essere il primo. C'è solo una piccola differenza: i grandi possono cambiare il mondo, tu al massimo cambierai casa.

Se questo ti basta continua così. 

Sono nato per non accontentarmi e trovo la felicità nelle idee, nei sorrisi, negli occhi compiaciuti di chi ha tratto vantaggio dalla mia presenza. E viceversa. Sono felice quando il mio commensale, oltre a prendere, riesce a darmi. Parlo di conoscenza. Quando dici "merito di più di quello che ho" e poi fai sempre le stesse cose, da dove pensi che ti possa arrivare quel di più desiderato? 

venerdì 9 aprile 2021

Chi tradisce, tradirà sempre



 “L'uomo non è pietra di tungsteno, e cambia spesso proprietà, uccide sempre a tradimento con veleno di invidia e d'infedeltà.” Battiato

Chi tradisce, tradirà sempre.

È nella natura del traditore mentire e falsificare la realtà per trarne un vantaggio personale. Chi ha tradito, anche se è tuo amico, prima o poi lo farà anche con te. 

Non fidarti di chi tradisce. Il tradimento è uno stile di vita e chi lo fa una volta, lo farà una seconda e una terza volta. 

Chi tradisce lo farà sempre, per sempre e con tutti. Resta a te comprendere e accettare questo stato. 

Per tradire è necessario prima appartenere. 

Chi tradisce si allontana. 

Tutte le forme di tradimento presuppongo l’uscita da un luogo comune.

Il tradimento non è un’aggressione ma un’azione che segnerà l’inizio di una distanza.  

Il tradimento lesiona e lentamente distrugge i rapporti fra due o più persone e non c’è modo di ricostruirli nelle coppie, tra amici e nel lavoro. 

Il tradimento è l’inizio della fine sia per il traditore che per il tradito.


mercoledì 24 marzo 2021

Le imprese hanno bisogno di Vitamina C (connessioni)



Se c’è un merito che va riconosciuto al Covid è sicuramente quello di aver posto l’accento sulle connessioni fra persone, aziende e progetti.

In questo scenario nasce la collaborazione fra Gabriella e Luca del Galù e Davide di Cannolia, due tra le realtà più interessanti del nostro territorio.

Un’alleanza nata in pochissime battute: uno scambio di sms, una predisposizione mentale e il gioco è fatto.

Da un lato il Galù che in questi giorni ha festeggiato il primo anno di Delivery e dall’altro Cannolia che proprio a marzo dello scorso anno svelava il nuovo progetto dedicato al cannolo caldo.

Competenza e passione hanno accomunato Luca e Davide, spingendoli verso un progetto temporaneo di alleanza e condivisione.

Grazie al servizio di Delivery ogni weekend porteranno in tutte le case dei loro clienti un menu completo delle loro specialità: dal sushi al caciucco, fino ad arrivare ai Cannoli di ricotta e pistacchio.

Da qualche giorno è possibile, infatti, farsi arrivare direttamente a casa sia le proposte di Luca e Gabriella pubblicate nei loro canali social che la Magic Box di Cannolia che comprende 4 cialde 100% artigianali, ricotta o creme a scelta in sacca a poche e granelle di decorazioni.

Un servizio nato per rendere le loro specialità a portata di divano. 

Un’idea semplice, basata sulle connessioni fra imprenditori con interessi comuni, che genera valore aggiunto sia per i clienti che per le imprese.

Da qui a venire non ci si potrà accontentare, aspettando chissà cosa, perché nessuna impresa può permettersi il rischio di diventare l’ennesima commodity. Queste alleanze e connessioni sicuramente rappresentano il punto da cui partire nell’era del post Covid.

lunedì 22 marzo 2021

Nel buio di marzo

 


Quei sorrisi

Gli occhi chiusi

Doveva essere un selfie

È stata un’ultima volta

L’ultima del mio bambino 


Come è strana la vita

Un’onda si avvicina

Poi si allontana

Ci accarezza dolcemente

E schiaffeggia senza ritegno 


Un selfie come tanti

La nostra ultima foto insieme 

Niente è stato facile 

Più madre che padre 

L’Amore è acqua di sorgente


Non dimentico la vita

Ho un sorriso per tutti

Ma non per me

E oggi che è il tuo compleanno

Mi raccolgo nel buio di me