sabato 26 dicembre 2015

Cosa Vi Auguro?


Che il vostro cuore al buio possa ancora esplodere.

E' il mio augurio. Non solo per il duemilaesedici, ma finché vita non ci separi.

Sempre per voi scrivo questo post, per ringraziarvi uno per uno.

Per essere stati con me, anche quando non ne ho avuto bisogno.
Per avermi aiutato e spinto a premere sempre più l'acceleratore.
Per avermi fatto apprezzare il sapore dei giorni andati.

Oltre ai miei collaboratori storici diventati famiglia e ai pezzi di famiglia diventati collaboratori, ringrazio gli amici e in particolare quelli che si sono fatti coinvolgere, anche solo per sentici più vicini.

Ringrazio chi ci ha creduto e chi mi ha dato fiducia.

Ai ragazzi di Start e all'inarrestabile voglia condivisa di cambiare.

Ai ragazzi di SEM e al nostro modo di vivere la bellezza.

Alla mia famiglia, a voi e alle vostre famiglie. Buon anno.

sabato 19 dicembre 2015

Le Stazioni e i treni


Quanto mi piacciono le stazioni di Sicilia: i loro odori, le rotaie che scintillano.
Mi emozionano perché hanno pochi binari, perché sono simbolo di lentezza, il giallo delle erbacce, le panche in legno dismesse.
Hanno un fascino unico e mi esaltano. Un mix di tristezza e gioia.
Quanti ricordi e quanti viaggi con la Freccia del sud che prendevo a Bologna. Le dormite nei corridoi tra le valigie e il caldo infernale dell'impianto di riscaldamento.

Ma le stazioni sono state sempre per me luoghi di grandi ispirazioni, in cui si elabora il viaggio e si pensano tante cose. Sono posti in cui si aspetta, in cui si legge, si ascolta musica, si guarda la gente vivere la loro quotidianità.

Mi sono fermato in tante, non saprei contarle.

Dalle stazioni si parte sempre. Sono luoghi di eterna partenza. Anche quando si arriva. Ed è questo senso di continuo movimento che mi piace.

Le stazioni sono un varco. Un invito al viaggio. Anche quando sono chiuse o dismesse.

Sono i treni che non aspettano, anche per questo li detesto.

Ciò che ti auguro è di fermarti in tante stazioni.

venerdì 6 novembre 2015

La conoscenza uccide


La conoscenza è tutto e forse anche niente.
E' tutto per chi sogna, è niente per chi dorme.

Se non conosci non desideri e non progetti un mondo migliore.
La conoscenza ti rende libero, ma può imprigionarti.
Non è il solito gioco di parole in cui si vuole dire tutto e il suo contrario, un esercizio letterale per il gusto di essere spocchiosi. E' la forza che la conoscenza è capace di generare.

Liberi com’eravamo ieri dei centimetri di libri sotto i piedi
per tirare la maniglia della porta e andare fuori 

Liberi lo eravamo forse perché non conoscevamo?

Chi non conosce non si pone il problema.
Imparate il verbo della conoscenza e divulgatelo.

La libertà è un film in bianco e nero senza un finale.
La conoscenza non ha limiti.
Non è come la morte che è la certezza di chi nasce.
La conoscenza, come queste parole, può rimanere anche oltre.

Attenzione perché la conoscenza uccide.

lunedì 21 settembre 2015

Non Credo al Caso


Niente arriva per caso.
Tutto è come un frutto: può essere succoso e gustoso, aspro e insapore, secco e rugoso, vigoroso e colorito. I bei frutti non sono di tutti. Non potranno mai esserlo. Purtroppo. Chi pensa il contrario è un sognatore. Ed io lo sono stato.
La bontà del frutto dipende sempre dal seme, da come lo hai piantato, dalla stagione e dalla cura che di lui ti sei preso nel crescerlo.
Fin qui niente di nuovo se non il fatto che quando ami il tuo lavoro e lavori bene con etica, coerenza e costanza anche gli altri se ne accorgono. Prima o poi. Basta non demordere ed esserci. Per questo è importante insistere e resistere.
E' come in una corsa. Troverai sempre qualcuno pronto a passarti la borraccia, ma troverai anche chi ti sorriderà mentre il coglione di turno tenterà di farti cadere. E' la vita che è così. Incontrerai nel tuo cammino di tutto: uomini e donne, piroscafi e bandiere, ma i ciclopi e i lestrigoni, se non li porti dentro, li sentirai solo passare, ti sfioreranno e con l'aria compiaciuta gli sorriderai.
Convinciti prima di convincere.
Vincere è difficile e piace a tutti, ma il sapore più bello rimane quello della fatica che ti condurrà alla vittoria.
Scrivo non da vincitore, ma da chi è in testa perché la gara non è ancora neanche a metà. Chi sta dietro e chi si è ritirato non può pensarla così.  La gara ancora è lunga ed io non sono affatto stanco. Anche questo è storia.

domenica 9 agosto 2015

Gaetano è Un Numero Uno!




Oggi ti racconto perché Gaetano è un numero uno, nel suo lavoro.
Ha passione, innanzitutto. Per lui non è importante vendere, ma vedere brillare gli occhi dei suoi clienti.
È molto disponibile. A qualunque costo (per lui) cerca sempre di renderti felice.
Risolve problemi. Nel suo lavoro ha sempre una soluzione e riesce a trovare la risposta adeguata (non ho scritto giusta) a ogni domanda dei suoi clienti.
Ha gusto. Lo vedi da quello che indossa e pensi Lui è il suo primo cliente. 
Ha una squadra affidabile. I suoi collaboratori lo rispecchiano, chi più chi meno, ma in generale seguono la sua scia.
Ha conquistato la mia fiducia perché non mi ha mai deluso. Mai, se non quelle pochissime volte in cui è stato troppo impegnato, ma siccome ormai conosco il momento in cui trovarlo ci vado solo allora.

Se oggi ti chiedi quali sono le chiavi del successo di un'azienda te le ho elencate tutte.

E sai perché fare marketing con imprenditori del genere è un piacere?
Perché il marketing senza un prodotto o servizio con queste caratteristiche può solo fare la sua parte che generalmente non è mai abbastanza!

Bravo Gaetano. Sono un tuo cliente da oltre 10 anni e mi hai talmente fidelizzato che quando sono solo tentato di entrare in un tuo competitor mi sento un po' in colpa e penso: Gaetano ci rimarrebbe male!

giovedì 9 luglio 2015

Aumento dell'Imposta di Soggiorno a Scicli? Follia e Scelleratezza!



Da rappresentanti del sistema Ospitalità Diffusa, ci teniamo ad esprimere il nostro punto di vista in riferimento alle ultime modifiche apportate al regolamento sull’imposta di soggiorno.

Un intervento che interessa tutti gli operatori ed in particolar modo B&B e Case Vacanze, ovvero quei proprietari di piccole strutture ricettive, residenti a Scicli, che hanno individuato nella gestione dei loro beni immobili ai fini turistici una preziosa fonte di reddito. Nel loro caso, l’importo è stato addirittura quintuplicato, passando da euro 0,50 a euro 2,50 al giorno senza considerare che, per le prenotazioni effettuate prima dell’entrata in vigore di questa modifica, probabilmente saranno loro a dover pagare la differenza tra la precedente tariffa e quella attuale.

Questo aumento, a nostro avviso inopportuno, ci pone -come destinazione turistica- in una posizione di netto svantaggio rispetto ai vicini centri di interesse storico e artistico, quali Ragusa, Modica, Noto ecc. Non ci sorprenderebbe se tale evenienza dovesse condizionare negativamente il viaggiatore nella scelta della località in cui soggiornare.

Pensiamo che i viaggiatori continueranno a scegliere Scicli come meta di visita e, purtroppo, non come meta di soggiorno creando un danno all’economia.

Anche per tale ragione, ci chiediamo se non sia ancora utile, seppur tardivo, un confronto con gli operatori del settore, in coerenza con quanto dichiarato dalla triade commissariale all'indomani dell'insediamento, circa la volontà di incontrare le parti sociali.

Siamo dell’opinione che l'imposta di soggiorno sia un valido strumento di reperimento fondi, ma non l’unico.

In questa fase di start up per il turismo a Scicli, potrebbero essere anche i privati a contribuire alle realizzazione di iniziative e attrattive,  per non lasciare nel viaggiatore la percezione di esser sfruttato come un bancomat dal quale attingere per sostenere il turismo.

Riteniamo che il valore dell’imposta debba essere ragionevole e ponderato e che le finalità di impiego debbano essere tangibili e comunicate alla comunità. A tale proposito chiediamo di conoscere come sono stati impiegati i 40 mila euro riscossi lo scorso anno e come si intendono impiegare le entrate previste.

La speranza di noi operatori, destinati a subire spesso imposizioni dall'alto, è che questo non sia un segnale di allarme che lascia presagire un'arrogante autonomia capace di fare il contrario di ciò che la città vuole.

Per questo siamo stati e rimarremo a disposizione di chiunque nell’auspicio di un proficuo e fattivo rapporto di collaborazione. Anche con la nuova temporanea amministrazione.

mercoledì 1 luglio 2015

Economia della Condivisione


O sharing economy, come piace chiamarla a tutti.
E' il futuro della nostra generazione e mentre il mondo cade a pezzi, noi creiamo davvero nuovi spazi.

Mi viene chiesto di spiegarla a mia figlia. Ci provo.

La condivisione di un bene, che sia una casa o un'auto, una bici o un servizio qualsiasi, è alla base.
L'economia della condivisione rappresenta una nuova frontiera in cui si incontrano le persone capaci e quelle che posseggono. Un sistema che poggia le sue fondamenta sulla fiducia reciproca. Un sistema che monetizza le capacità del sapere.

Siamo davanti ad una rivoluzione culturale in cui si passa dal concetto di proprietà tradizionale di un tempo a un ecosistema che mette alla pari gli attori che vi interagiscono, solitamente un proprietario e un venditore. Entrambi con lo stesso e identico interesse perché interagiscono alla pari.

Il mercato diventa il luogo della condivisione.

Tutto diventa più accessibile. E' una nuova forma di proprietà in cui finalmente anche le capacità intellettuale sono equiparate al capitale.

Anche per questo dicono che è la nuova frontiera del capitalismo. Può starci. Ciò che conta è che nel corso degli ultimi tre anni, grazie a questo approccio, abbiamo creato tre imprese e una decina di posti di lavoro, oltre quelli dell'indotto.

domenica 21 giugno 2015

Si Chiude una Porta, Si Apre un Portone


Non esistono le mezze stagioni. In America i coccodrilli vengon fuori dalle docce. Si stava meglio quando si stava peggio. Si chiude una porta per aprirsi un portone.
Fra questi c'è un luogo comune che mi piace più di tutti, che mi elettrizza più degli altri, che mi coinvolge spesso. Piacevolmente. Forse semplicemente perché luogo comune non è!
Mi fa sentire vivo, sotto questo cielo dove sempre più spesso vince solo chi dimentica e chi sorride.
Il mondo che ci circonda non sempre lo fa e neanche ci aiuta a farlo, ma a me piace ricordare tutte le volte che mi strizza l'occhio e mi dice di aspettare. E' vero non mi piace neanche aspettare. Per ingannare l'attesa m'invento sempre qualcosa che mi distrae temporaneamente. Per questo mi ritrovo a fare più cose diverse tra di loro...
Quando scrivo su questo blog penso al recente Umberto Eco e non riesco a fermarmi, così come quando pensavo a De Andrè e non avevo più 18 anni, ma molti di più.
Un pensiero, un piccolo pensiero lo dedico a quegli esseri piccolini che nell'ultimo anno mi hanno chiuso le loro porticine. Gli dedico questo pensiero perché loro sono senza governo, mentre io continuo a sorridere, augurandoti buona domenica.


martedì 16 giugno 2015

I morti camminano, non corrono.


Può capitare di trovarti un auto davanti in piena curva, o che mentre corri in bici qualcuno possa aprire inaspettatamente la portiera.
Tutto può succedere.
Ciò che conta in quel preciso istante è riuscire ad evitare il pericolo ed essere veloce nel farlo.
La velocità è tutto in questa corsa.
Tutto dipende da quanto sei veloce.
Soprattutto quando davanti ti trovi improvvisamente un ostacolo. Non concentrarti su di esso ma sulla via di fuga. Cercala e fallo velocemente. La tua attenzione deve essere solo verso quella direzione. Hai pochi secondi.
Ogni ostacolo va focalizzato, per poi concentrarsi sul resto.
Come nelle gare di rally, come nelle corse in moto, come nella vita: ciò che conta è la via di fuga, la scelta da fare, la strada da seguire.
Non concentrarti sull'ostacolo ma solo su come evitarlo, altrimenti ci finisci inevitabilmente contro.
Stessa cosa vale per le negatività in generale.
Se con loro non ti vuoi scontrare devi evitarle.
Per farlo ti basta inseguire le emozioni, quelle belle, quelle che ti fanno vibrare le corde vocali quando ne parli, che ti fanno scoppiare il petto quando le pensi, che ti fanno sorridere quando sei da solo.
Se di queste emozioni non ne hai, cercale, e se non le trovi, inventale perché sennò sei destinato ad essere un morto che cammina.

lunedì 1 giugno 2015

Menu Turistico?


No Grazie!
Secondo te, ci sono viaggiatori attratti dai cartelli menu turistici?
Può qualcuno associare il menu turistico ad un prodotto di qualità?
Ci sono viaggiatori che desiderano essere trattati da turisti?

Il turista di oggi - molto diverso da quello che un tempo era il pollo di passaggio - è più attento di quanto il più furbo barista, ristoratore o albergatore possa immaginare.

Sentirsi trattato da turista non è una bella esperienza.
Essere percepito come una carta di credito viaggiante, è lontano dalla cultura dell'ospitalità. Lontanissimo dall'ospitalità diffusa.
Chi pensa "tanto non ripasserà più" oppure "tanto non lo rivedrò più" "meglio un pollo oggi che un uovo domani" è solamente un cretino che nell'arco dei prossimi 3 anni si disintegrerà e chiuderà bottega.

Sono questi quelli dei menu turistici.
Poi ci sono, per esempio, quelli del menu del giorno, del menu della settimana, del menu di stagione.

Sono sempre menu, ma hanno un sapore diverso, quindi provate a immaginare proposte con più "carattere". Siate più aperti, cambiate mentalità.

Il turista di oggi è un viaggiatore che non chiederà mai il menu turistico, quindi fatelo sparire dall'ingresso dei vostri ristoranti e tutti, viaggiatori compresi, ve ne saremo grati.

lunedì 25 maggio 2015

A Proposito di Assegni Regalo?


Ci hanno chiamato raccontandoci come premessa la solita storia: siete una bella realtà, una realtà unica, ci piacerebbe collaborare con voi, saremo felici di avervi tra i nostri partner ecc ecc. 
Poi ci hanno inviato una mail con i dettagli della collaborazione. 
Il soggetto in questione è uno dei maggiori concorrenti di Smartbox. Ci propone l'inserimento della nostra esperienza di viaggio – Scicli Albergo Diffuso – all’interno dei loro cofanetti regalo in vendita nella grande distribuzione e nelle librerie d’Italia.
Smartbox è il più importante d’Europa, leader di mercato nei cofanetti regalo che promettono esperienze di ogni tipo. 
Funziona così: vuoi fare un regalo e non sai cosa scegliere, vai in libreria o in un ipermercato ne acquisti uno a seconda del budget che ti sei prefissato e poi lo regali al destinatario che a sua volta sceglie una delle tante esperienze proposte nel catalogo, si collega al sito e prenota. 
Il produttore di esperienza riceve la prenotazione, eroga il servizio e dopo circa 30 giorni riceve il bonifico da Smartbox dell'importo del cofanetto (generalmente molto vantaggioso) decurtato dalla commissione che si aggira intorno al 30%.
Detto questo il minimo che un concorrente Smartbox può offrirti, per attirare la tua attenzione, deve essere pari condizioni o offrirgli qualcosa in più rispetto a quello che ha già, un benefit, un trattamento commerciale speciale, un servizio in più.
Niente di tutto ciò. Piuttosto la collaborazione prevede una commissione ancora più alta. Già quella di Smartbox è altissima e l'unico motivo per cui 2 anni fa abbiamo accettato era perché rientrava nelle nostre politiche di marketing sostenibile. Portiamo in città nuovi flussi (siamo l'unica realtà di Scicli nei cataloghi Smartbox) e grazie alla nostra esperienza ne stimoliamo altri e aumentiamo la nostra web reputation.
E sai come si sono giustificati? Noi paghiamo le tasse. Noi paghiamo le tasse per cui non possiamo trattare sulle commissioni. Ma può una venditrice telefonica (o una consulente, è così che si presentano) giustificare una commissione più alta e non trattabile rispetto al loro maggior competitor in questo modo?

Secondo te abbiamo accettato? 

lunedì 18 maggio 2015

Un Mese Senza Dolci


Proprio così. E per chi, come me, è un goloso sa benissimo cosa vuol dire. Ciò che non riesce immaginare, invece, è la semplicità con cui ci sono riuscito.
L'idea mi sembrava stimolante, in fondo era una nuova sfida. Con me stesso e a me piace sfidarmi. Da sempre. Ricordo quante me ne sono imposto, molte vinte e altrettanto perse: sono quelle che ricordo di più.
Ciò che mi affascina, e che volevo condividere, non è tanto l'esser riuscito anche in questa sfida (che all'inizio mi sembrava davvero impossibile), quanto il piacere, la goduria, di trovare il gusto in questa scelta priva di gusti. Trenta giorni in cui dire no, a volte è stata davvero una violenza interiore. Trenta giorni vissuti pensando a cosa avrei mangiato alla fine. Sai cos'ho mangiato come primo dolce? Secondo te?
Trenta giorni in cui ho davvero assaporato più "il no" che "il si".
Come in un viaggio, mi sono goduto più il tragitto che la meta raggiunta.
L'ennesima conferma che la mente è più forte di tutto e ciò che elabora è di una flessibilità a cui solo il cuore può dare ragione.

venerdì 3 aprile 2015

Che Storia mi Racconti?


"Storie personali e collettive, storie di famiglia e di amicizia, storie coraggiose ed energiche, storie vere e inventate, storie che partono da lontano, dal passato, dal mito per approdare al contemporaneo, storie che attendevano di essere raccontate"

Ogni prodotto, ogni servizio è una storia.
Con un inizio, una trama e un finale: emozionante, sorprendente, banale.
Il finale spesso ha un ruolo importante perché ha il potere di trasformare la storia in memorabile o in una qualunque da dimenticatoio.
Ogni azienda racconta la sua storia e in base a come lo fa stimola bisogni, desideri o idiozie.
Anche le persone raccontano storie, quando le incontri, quando ci parli o semplicemente osservandoli e in base al loro potere narrativo sono persone di successo, appariscenti o invisibili.

Tu quale storia stai raccontando?

Non raccontare storie di altri spacciandole per tue. Ciò che non hai dentro ti ucciderà, al contrario di ciò che hai dentro che, invece, ti salverà.

Grazie a elfo.org per l'introduzione.

mercoledì 18 marzo 2015

Oggi Scrivo di Collaboratori


Cosa ci si aspetta da loro? Perché ci si affida a loro? Qual è la loro funzione?

Sono veramente tante le domande che ruotano attorno al tema.
Provo a dare qualche risposta.
Ogni impresa si aspetta che il collaboratore sia un facilitatore, cioè uno che facilita la vita lavorativa, uno su cui poter contare sempre, uno che può rappresentare l'impresa al fine di farla crescere. Ci si aspetta il rispetto dei ruoli. L'onestà gestionale. Passione. Poca approssimazione e meno improvvisazione. Responsabilità. Che tratti l'impresa come fosse sua, che si senta lui l'impresa stessa. 
Ci si affida a loro per condividere un sogno e tutto ciò che ti riserva il percorso intrapreso per raggiungere il sogno. Ci si affida a loro per sentirsi più forti, per raggiungere mete lontane e per sentirsi meno soli. Ci si affida a loro per sentirsi più felici e renderli felici, perché è la felicità che crea i veri punti di equilibrio. 
La loro funzione, una volta definita, ha il fine di renderti più leggero nel lavoro e fuori dal lavoro. La loro funzione non può continuare ad essere la tua funzione.

Questo è ciò che apprendo giornalmente dai miei collaboratori che qui ringrazio per esserci sempre.

Cosa si aspettano da te i collaboratori? Perché scelgono di collaborare con te? Chi sei per loro? 

Per le risposte, aspetto segnali.

L'opera è di Pippo Borrello.

lunedì 9 marzo 2015

Fanta o Sporca Realtà?


E se tutto questo fosse un progetto con altri obiettivi? 
Stamattina mi sono svegliato così: e se volessero la riapertura della discarica, oppure un via libera alle trivellazioni nel territorio, una grossa speculazione immobiliare. 

Se non un politico chi meglio di un estraneo potrebbe deciderlo soprattutto se non ha nessun debito con gli elettori cittadini?

A volte la chiamano fantarealtà e mi piace pensare che sia così, ma se invece fossimo davvero solo il contorno di un progetto già pianificato che punta a distrarre le attenzioni e a indirizzare l'opinione pubblica verso altro, ci rimarrei veramente male. Per questo non voglio trattenermi questi pensieri solo solo per me.

Guarda caso il denominatore comune dei 3 punti è l'unico settore su cui possiamo contare per aumentare il P(F)IL: il turismo.

Per cui vi lascio con la domanda che dà il titolo a questo post e ciò che vi auguro in questo inizio settimana è di non abbassare mai la guardia e di non pensare mai che questi tanti diavoli che ci circondano possano regalarci del bene.

lunedì 23 febbraio 2015

Attenzione a Goldcar. Brutta Esperienza!


Oggi voglio raccontarvi la mia esperienza con Goldcar, una compagnia che noleggia auto che nella sua missione ha con ogni probabilità trovare stratagemmi per raggirare i suoi clienti.

Io sono stato uno di questi. Scrivo sono stato perché come Mauro, non lo sarò mai più.

La trovo su skycanner. Apro e chiudo una parentesi (ma perché usiamo questi metamotori? Sono ennesimi intermediari che vivono di commissioni e non fanno null'altro che semplificarci la vita. Ecco perché. Mi sono dato una risposta. Ci semplificano la vita).

Tariffa conveniente. Molto conveniente rispetto a tutti gli altri. Arrivo all'aeroporto di Pisa, mi reco al box per formalizzare il contratto ed ecco la prima sorpresa. La tariffa che ho pagato non contempla nessuna e sottolineo nessuna assicurazione che devi fare obbligatoriamente prima di ritirare l'auto. Non come le altre compagnie che ti propongono l'assicurazione a copertura delle franchigie. Questo noleggio non comprende nessuna assicurazione. Mi appioppano circa 70 euro al giorno di sola assicurazione, oltre quanto già pagato con la prenotazione su skyscanner. Come se non bastasse, mi fanno pagare il pieno in anticipo, per poi rimborsarmi alla riconsegna dell'auto quello non consumato. Forse questa è anche una comodità ma in quel momento mi ha sorpreso ulteriormente.

Alla restituzione dell'auto tutto ok, ma il totale speso non aveva a che fare minimamente ne con la tariffa di skyscanner ne con la tariffa media delle altre compagnie. Ovviamente molto più alto.

In sostanza, come Mauro la cui esperienza puoi leggere cliccando qui, anch'io sono un cliente insoddisfatto che sconsiglia a chiunque di noleggiare da Goldcar.

lunedì 16 febbraio 2015

Come Van Gogh


Fino a quando i consulenti scambieranno il piano media con il piano marketing le aziende per cui collaborano saranno in bilico. Saranno destinate all'improvvisazione e ad una precarietà altalenante in cui ciò che capita non è stato previsto ma è solo il frutto di una pura casualità.

La casualità purtroppo non può esistere nel lungo tempo e certe superficialità quando sono grandi si trasformano in scheletri che prima o poi escono dall'armadio e ti verranno a chiedere conto e ragione.

Non lasciatevi dirigere dal caso. I condottieri della vostra azienda siete sempre e solo voi. Così come per le vostre vite. Vi fareste mai curare da una persona a caso? 

E' proprio necessario arrivare alla fine prima di decidere? 

Quando arrivi alla fine c'è poco da fare, forse niente, quindi pensaci prima. 

Decidi. Cerca quella luce nella notte, fra turbini e tempeste. Cerca la luce vera. Cercala fra tante. Prima che faccia giorno. Come Van Gogh.

lunedì 9 febbraio 2015

Ti Fidi di Me?


E' una domanda autoreferenziale? Forse. 
E di te ti fidi? Quanto ti fidi? 
Se ti fidi poco è perché ti fidi poco di chi ti sta intorno.

Io mi fido molto, in generale. Un po' meno di chi evita i miei occhi. 

Chi non si fida non ama il rischio. Ha più paura di chi è predisposto alla fiducia.

Mi fido di chi davanti a una carezza non chiude gli occhi. Di chi mi mette in dubbio e in discussione e non solo di chi mi lascia fare, facendomi credere di lasciarmi andare.

È proprio difficile fidarsi. Ma è indispensabile alla crescita. Se non ti fidi rimarrai piccolo.

A volte si preferisce rinunciare e continuare a guardare. È più facile. 

È difficile fidarsi degli sconosciuti? È più facile che fidarsi di chi bacia ad occhi aperti.

Avere fiducia fortifica, perché è solo la fiducia che annienta la paura.

Dovremmo guardare di più a quello che possiamo fare e non a quello che avremmo voluto fare. 


Buona settimana.

lunedì 2 febbraio 2015

Soli in un Paese di Vecchi


Come potrà mai progredire un paese governato da mentalità fortemente ancorate nel passato? Poteva essere #lavoltabuona (il solito hashtag familiare a chi frequenta Renzi sui social), e invece non lo è stata. Tutto si è concluso con la solita melma frutto di una logica tanto cara alla tradizione e tanto lontana dal paese che vorrei.
Non ho niente da dire nei confronti di Mattarella, se non che rappresenta una fase che credevo si fosse chiusa.
Mi aspettavo un segnale di innovazione, quell'innovazione promessa dal giovane Renzi che si conferma solo gggiovane nella pronuncia del termine stesso e all'anagrafe.
Ci toccherà aspettare ancora perché anche stavolta non è stata la volta buona. Pazienza. Il tempo passa e mi convinco sempre più che se vogliamo cambiare davvero le cose non possiamo continuare a sperare che lo facciano gli altri. Il tempo passa anche per noi, spettatori perennemente infelici della politica. Forse è proprio vero che non c'è alcuna strada da percorrere, ma solo da costruire.
Ci sono scelte fatte solo perché si devono fare e ci sono scelte che cambiano il mondo. Questa di Mattarella mi sembra solo una scelta dovuta che conferma l'Italia come un paese di vecchi.

lunedì 26 gennaio 2015

Il Nome per la tua Attività


E' di fondamentale importanza, più di quanto tu possa immaginare. Infatti, è proprio dal nome che comincia la tua storia aziendale.
Dal nome parte la comunicazione della tua impresa.
Il nome è la prima cosa che comunica.
Ancora prima di entrare, ancora prima di vedere o provare ciò che fai.
Per questo deve essere rappresentativo, vero, e non facilmente interpretabile o associabile ad altro.
Il nome è quel tatuaggio che non potrai più togliere.
Non è come un logo che potrai sempre migliorare o riadattare.
Il nome è veramente tutto, quindi fai attenzione, soprattutto se stai per aprire un ristorante o un albergo, una pizzeria o una dolceria, un bar o una gelateria, un bed and breakfast o uno stabilimento balneare.
Stai attento perché la libertà del web, oggi, nel bene e nel male, rende tutti un po' protagonisti per cui se scegli un nome vulnerabile o suscettibile ad altre interpretazioni stai già cominciando con il piede sbagliato.

Se vuoi un consiglio chiamami.

lunedì 19 gennaio 2015

Hai già Pensato all'Instant Messaging?


La velocità del cambiamento non possiamo fermarla e nemmeno rallentarla, tanto vale cavalcarla stando attenti a non cadere, come nei luna park sopra il rodeo...

Come imprese abbiamo il dovere di differenziare il nostro modo di comunicare. E' necessario adattarlo alla vita quotidiana utilizzando i mezzi e gli strumenti più diffusi nella vita di tutti i giorni.

La tecnologia non va rincorsa ma va presa a braccio!

Questo differenzierà le aziende del futuro da quelle del presente. Le aziende del passato non esistono più o stanno per sparire.

Cambia i sistemi di comunicazione per raggiungere il tuo target. Questo non vuol dire escludere, ma selezionare attentamente. Vuol dire fare marketing a costi sostenibili.

Raggiungere un target è possibile farlo solo se hai chiaro chi è, e dove sta. Devi andarlo a trovare dove passa il suo tempo. Anni fa questi luoghi erano la televisione, i giornali, le radio. Le conversazioni oggi si sono spostate altrove, per cui, se vuoi rivoluzionare il tuo modo di fare comunicazione devi adattarti ai nuovi strumenti.

Hai già pensato all'Instant Messaging?

giovedì 1 gennaio 2015

Benvenuti!


Benvenuto duemilaquindici, ma soprattutto benvenuto a tutto ciò che è stato il 2014. Benvenuto nella memoria. Nell'esperienza. Nella storia.

Il benvenuto è sempre sinonimo di accoglienza e ospitalità, per questo mi piace.

Benvenuto a chi non incontrerò mai più.  A chi non crede alle scelte definitive e a chi è certo che non esiste niente di definitivo.

Benvenuto ai traditori che con le loro azioni ci hanno fortificato.

Benvenuto a chi ci ha copiato e a chi passa il tempo a farlo ancora perché è sempre bello essere un esempio da seguire.

Benvenuto a Vincenzo e a Valentina nel mio mondo. A Sara e a Cettina che si riconfermano delle Conferme.

Benvenuti a Giovanni e Mao, senza i quali non sarebbero nate molte cose.

Benvenuto a Marco, anche se nel suo caso sarebbe meglio dire bentornato.

Benvenuti alle 3 idee che sono diventati progetti da realizzare nel 2015. 

Benvenuti ai sognatori che si uniranno nel cammino e che nel buio non vedono soltanto il buio. 

Benvenuta Luce.