lunedì 30 dicembre 2013

Duemilaequattordici Litri per Te


La differenza tra me e te è solo che io ho più sete di te. Da sempre.
Ne ho avuta in passato e continuo ad averne ancora adesso. Non è una sete comune. Non sono a secco, ma ho voglia di bere bene. I miei amici lo sanno cosa mi piace. Sono assetato.

La mia sete snobba alcuni liquidi e non lo fa perché non è sete vera, anzi al contrario, lo fa perché è talmente vera che non può accontentarsi di un liquido qualsiasi.

Se bevi acqua inquinata puoi morire!

La mia sete è selettiva. E' una sete di ricerca. Le eccellenze sono illimitate e quando pensi di averle raggiunte ce n'è sempre una che può superare tutte le altre.

“Ho sete di questa acqua”, disse il piccolo principe, “dammi da bere…” E capii quello che aveva cercato! Sollevai il secchio fino alle sue labbra. Bevette con gli occhi chiusi. Era dolce come una festa. Quest’acqua era ben altra cosa che un alimento. 
(...) “Da te, gli uomini”, disse il piccolo principe, “coltivano cinquemila rose nello stesso giardino…” e non trovano quello che cercano…” “Non lo trovano”, risposi. “E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua…” “Certo”, risposi. E il piccolo principe soggiunse:
“Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore”.
Antoine de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe


Ecco! Ciò che ti auguro è che anche tu per i prossimi anni e non solo per il 2014 possa essere assetato. Ma di quella sete che ti spinge a correre, ad uscire di casa e non semplicemente ad aspettare.

Buon Anno.

sabato 21 dicembre 2013

Sem, Sogno per Un'Impresa Cult


SEM, abbreviazione di Spazi Espressivi Monumentali, è un gruppo di professionisti di cui faccio parte nato circa un anno fa. Opera senza confini a Scicli con l'intenzione di creare un modello di sviluppo sostenibile basato sulla valorizzazione dei monumenti che normalmente sono chiusi o non fruibili.

Qualche settimana fa, durante una plenaria, mi è stato chiesto: cosa sogni per SEM?

Ispirato da una riflessione di Francesco Schianchi rispondo:

Che possa diventare un'impresa Cult!

Dove Cult sta per:

- Cultura della città che si esprime attraverso la musica e la letteratura, il cinema e il tempo libero, gli eventi culturali.
- Cult, come i luoghi, i monumenti, le vie, gli spazi divenuti di culto.
- Cult, come Coltivazione del cambiamento e delle classi creative che vivono nel e per il territorio.

sabato 14 dicembre 2013

Riappropriamoci della Vita


Ognuno di noi è una vera e propria opera d'arte. Siamo imperfetti e unici. Ma non sempre lo sappiamo.
Dovremmo specchiarci un po' di più, non per essere più narcisi di quanto siamo, ma per scrutare la nostra unicità, l'opera d'arte che è in ognuno di noi.

Possiamo piacerci o non piacerci. Possiamo piacere o non piacere. Qualcuno potrebbe sceglierci per le sue pareti. Qualcun altro potrebbe guardarci con superficialità o con disprezzo. Con ammirazione o indifferenza.

Ma nessuno dovrebbe poter distruggere un'opera d'arte.

Riappropriamoci della nostra unicità.

La scala della felicità è il metro che misura le capacità. Le persone capaci sono persone felici, per questo la felicità si autoriproduce.

In questo ognuno ha un ruolo importante e decisivo.

Felicità fa rima con qualità.
Luoghi, persone, esperienze felici aumentano la qualità della vita.

Riappropriati della vita. E' dura, lo so, ma puoi.

La qualità delle persone felici crea design, connota i luoghi, li trasforma in occasioni, in esperienze, in desideri, in cangianti percorsi di vita.

E' probabile che tutto ciò che hai studiato non lo potrai applicare, ma l'importante è averlo fatto. Per puro esercizio, per allenare la mente. Per questo è importante.
E' altrettanto probabile che la tua unicità farà la differenza, sia nel lavoro che nel trovare soluzioni.
Il lavoro inesauribile si alimenta di risorse uniche. Sono i progetti che finiscono, perché arrivano al termine. E' la produzione che può finire, ma il lavoro non finisce mai.

Una delle competenze contemporanee è l'arte di saper progettare, di relazionarsi, di interpretare e di essere creativi nel trovare soluzioni.
Avrei potuto scrivere questo post con le ultime due righe, ma la consapevolezza non si ottiene quasi mai con la sintesi.