lunedì 29 ottobre 2012

Perché il Marketing è Interrogazione


Mi ricollego al post precedente che puoi leggere cliccando qui e che chiudevo con la seguente frase: il marketing prima di essere comunicazione è interrogazione.
Alcuni mi hanno chiesto che significa ed eccovi la risposta, anzi le risposte.
Il marketing è interrogazione perché si basa sempre su domande. Prima di fare un piano o progettare una semplice azione è indispensabile porsi alcune domande: da quelle più generiche circa l'azione che s'intende intraprendere a quelle più specifiche relative all'azione stessa, al fine che si intende raggiungere, ai risultati attesi, alla tipologia di feedback che si vogliono ottenere.
Il marketing è interrogazione perché molto spesso si basa sui risultati di ricerche quali quantitative incentrate, come è ovvio, su domande e risposte.
Il marketing è interrogazione perché quando vuoi analizzare i tuoi clienti - chi sono, dove risiedono, quanti anni hanno, che lavoro fanno, quand'è l'ultima volta che hanno comprato da me, quante volte sono venuti, quanto hanno speso in media - devi interrogare l'anagrafica.
Se, invece, non hai un'anagrafica clienti è indispensabile crearne una urgentemente, senza rimandare al prossimo anno o al prossimo mese.
Attrezzati subito di cartoline o semplici fogli questionari e inventati qualcosa (tipo estrazione di una cena romantica per due) che possa stimolare i tuoi clienti/visitatori a lasciarti queste preziosissime informazioni.
Il marketing è interrogazione perché la sua efficacia si misura solo se riesce a rispondere alle domande che vi siete posti nella fase che precede l'azione.

I poeti del marketing dicono che il tuo marketing deve essere in grado di rispondere a domande che non ti hanno ancora fatto, ma loro fanno poesia... Noi, invece, ogni giorno cerchiamo di applicare questa scienza alla vita reale, immaginandola un po' più speciale!

venerdì 26 ottobre 2012

Comunicazione Sostenibile


La comunicazione è anche fiducia per cui funziona con più facilità tra persone che si conoscono.
Le persone che conoscono di più la tua impresa sono i tuoi clienti, cioè chi ha già acquistato almeno una volta.
Ricordati: i tuoi clienti sanno già chi sei.
Una comunicazione sostenibile è comunicare con loro. Ecco cosa fare da subito.
Non scervellarti o spendere risorse che non avranno un ROI adeguato. Pensaci prima di acquistare pagine intere di giornali che costano troppo e ormai non le legge nessuno. A proposito, lo sai che nel 2012 hanno chiuso 75 testate giornalistiche? E lo sai perchè? L'ho scritto prima.
Ritorniamo ai tuoi clienti. Alla tua bella lista clienti che non vede l'ora di essere spulciata dall'anagrafica del tuo gestionale. Interrogala subito, partendo da quelli che sono venuti tanto tempo fa e che forse ormai hai perso. E poi via via avvicinati fino ad arrivare ai clienti più recenti. Fai tre gruppi per esempio: quelli che sono venuti tre anni fa, due anni fa e nell'ultimo anno.
Se ti è possibile fai anche dei sottogruppi per capacità di spesa: chi ha speso tra 800 e 1000, chi tra 500 e 800 e chi fino a 500.
Sono solo esempi. Adattali alla tua realtà, allo scontrino medio.
Adesso immagina una comunicazione riservata solo a loro, magari differenziata per capacità di spesa se si tratta di un'offerta quantitativa. E faglielo sapere. Via email, via lettera, via sms, per telefono, con i segnali di fumo. In qualunque modo purché lo metti a conoscenza che gli vuoi bene...
Se nel tuo staff hai un tecnico specializzato in comunicazione questo compito lascialo a lui. Tu hai solo il dovere di ricordargli che le prime persone con cui vuoi comunicare sono i tuoi clienti.
L'80 per cento di loro sarà felice di ricevere un tuo input e anche se non verrà subito se ne ricorderà che ti sei ricordato, ne parlerà in casa con gli amici e tu avrai raggiunto il tuo obiettivo.
Attenzione non è un dato approssimativo ma realistico e lo puoi dire al tuo tecnico specializzato che inizia a lavorare su questi anziché spronarti a utilizzare quei soliti mezzi che hanno solo la capacità di incaprettarti ogni fine mese.
Ma tu sei testardo e vuoi per forza clienti nuovi. Immagina qualcosa partendo comunque dai tuoi clienti. Ti costerà meno e sarà più efficace.
Ricordati che il marketing prima di essere comunicazione è interrogazione!

martedì 23 ottobre 2012

Io Sto con la Fornero


Ieri il ministro del Lavoro e del Welfare, Elsa Fornero, a proposito dei giovani, durante un suo intervento dal palco di Assolombarda a Milano, ha detto:
"Non devono essere troppo choosy (che in inglese vuol dire: esigente, selettivo) nella scelta del posto di lavoro. Lo dico sempre ai miei studenti: è meglio prendere la prima offerta di lavoro che capita e poi, da dentro, guardarsi intorno, non si può più aspettare il posto di lavoro ideale, bisogna mettersi in gioco". Non lo avrei mai detto e a questo punto mi devo convincere che è sempre più vero il famoso detto "mai dire mai", ma sono proprio d'accordo con questa esternazione e ve lo scrive uno che, se oggi è arrivato a fare ciò che gli piace, è proprio grazie a tutti quei lavori e lavoretti che ho fatto prima.
Non sono ancora arrivato e, conoscendomi, non arriverò mai perché è mia abitudine spostare sempre un po' più in là la realtà, una volta conquistata.
Cari "ggiovani" (le 2 g sono volute: una per loro e una per me, perché avendo meno di 40 anni non posso non sentirmi tale) tuffatevi in qualsiasi mare e se avete una méta non dimenticatevene, ma NON ASPETTATE perché il rischio è che invecchiate senza saper fare nulla. 
Buon lavoro.

lunedì 22 ottobre 2012

L'Esperienza Non Basta


E' un patrimonio e in quanto tale va mantenuto, preservato, rispettato. L'esperienza arricchisce e fortifica. L'esperienza va custodita, è sconfinata. Non ha limiti. L'esperienza è cultura allo stato puro.
Per questo va nutrita, alimentata e rispettata.
Pur essendo utile l'esperienza non è sempre valida!
Non è detto che ciò che sai sia sempre valido e produca gli stessi risultati.
Per cui fai attenzione e impara a guardare il mondo con gli occhi del viaggiatore. In fondo la vita è il primo viaggio che ci hanno regalato. Senza stancarti mai perché di apprendere non finirai mai e le sfide che ogni giorno ti tocca affrontare potrai perderle o vincerle. Fa parte del gioco ma alla fine ciò che conta è solo il risultato.
Puoi aver lavorato all'insegna del bene, della serenità, puoi averlo fatto per la famiglia, per il bene del mondo, ma alla fine ciò che conta è sempre e solo uno stupido numero che esula da qualsiasi sentimento, passione o emozione.
Leggiamo sempre di vincitori e di vinti, di perdite e di conquiste, quindi se vuoi scrivere la storia e non rimanere la solita nota a piè di pagina, ricordati di non fidarti mai solo della tua esperienza perché è un patrimonio culturale senza fine.


giovedì 18 ottobre 2012

Voti Ciò che Meriti


Quanto ci hanno stancato! Le solite facce, le solite promesse. Basta non li vogliamo più vedere.
Eppure sui muri ci sono sempre loro, attaccati ai pali sempre loro, nei siti di di informazione sempre loro.
Ma cosa hanno fatto?
Prova a pensare agli ultimi dieci anni.
Sono, o non sono stati nominati loro come i registi di questo ultimo decennio?
Cosa hanno fatto di buono per questo paese? Per che cosa li ricordi? Un'opera, un'ospedale, una scuola, un asilo, un parco giochi, un parco alberato, un'iniziativa culturale.
Cazzo una sola cosa per cui li ricordi?
Hanno migliorato la qualità della nostra vita?
Hanno migliorato la qualità della loro vita?
Se non ci sono riusciti in questi dieci anni potranno mai riuscirci nei prossimi cinque?
Rispondi onestamente.
Nella cabina elettorale ci sei tu, da solo e tutto il mondo è fuori. Prenditi le tue responsabilità e pensa al futuro del tuo paese, dei bambini di oggi e a quelli che nasceranno.
Tu, con il tuo voto, cosa stai facendo per loro?

martedì 16 ottobre 2012

Comunicate!


Il colossale equivoco del nostro tempo è l'assunto che la CAPACITA' DI PENETRARE l'animo umano funzionerà con le persone che sono immotivate a cambiare.

La comunicazione non dipende dalla sintassi, dall'eloquenza, dalla retorica, o dall'articolazione, ma dal CONTESTO EMOTIVO in cui il messaggio è stato ascoltato.

Le persone possono sentire solo quando sono in movimento verso di voi, e non quando SONO LE VOSTRE PAROLE a correre dietro a loro.

Anche le parole scelte con cura perdono il loro potere quando sono utilizzate per schiacciare.
GLI ATTEGGIAMENTI sono gli strumenti reali della comunicazione.

Queste parole di E. H. Friedman, per augurarvi una buona giornata di comunicazione perché è importante per tutti, ma soprattutto per chi lavora in gruppo, ricordare sempre che il miglior modo per prendersi cura dei suoi è farglielo sapere... comunicandoglielo!

domenica 14 ottobre 2012

Ogni Azienda Produce Cultura



Ogni azienda produce cultura, per questo la responsabilità sociale e ambientale di ogni soggetto economico è alla base di una società civile.
Ogni azienda produce cultura con i suoi prodotti, con i suoi metodi di lavorazione, con la sua organizzazione, con la sua comunicazione, con la sua storia. 
La produzione coinvolge proprio tutto e tutti: dai consumatori ai non consumatori, dai dipendenti alle loro famiglie, dall'ambiente più vicino ai luoghi di produzione a quello in cui i prodotti vengono consumati e poi smaltiti.
Ogni azienda produce cultura anche nei confronti di chi il prodotto non lo consuma. Con la sua comunicazione, acquistando spazi televisivi, pagine di quotidiani, sponsorizzazioni eccetera alimenta prodotti che, a loro volta nel bene e nel male, fanno cultura, influenzano le masse.
Sarebbe bello pensare ai soggetti economici solo come produttori di cultura positiva, di educazione, di stili di vita, di rispetto e di benessere.
E invece purtroppo non è così. Soprattutto in televisione, le aziende che puntano solo al profitto, acquistano spazi in programmi che generano contro cultura sia per la qualità dei propri contenuti sia per i modelli culturali che generano. 
Non è retorica, anche perché fin'ora ho scritto ciò che milioni hanno detto prima di me.
I produttori di cultura nelle televisioni, nei giornali e nelle radio private sono solo le aziende inserzioniste, con i loro prodotti, con i loro sogni, le loro idiozie... Con i loro investimenti in pubblicità.
Loro possono migliorare la condizione attuale. In che modo?
Semplicemente rifiutandosi di acquistare spazi pubblicitari in programmi che mediocrizzano lo spettatore.
Queste aziende oggi hanno un compito più importante di ieri. Salvare i loro clienti dalla stupidità confezionata dai format televisivi di maggiore successo.
Questa è una via possibile per liberarci da una contro cultura che sta facendo regredire la società italiana.
Più responsabilità sociale, vuol dire più responsabilità economica.

mercoledì 3 ottobre 2012

La Mia Opinione sul Marketing Multilevel



Sono veramente contento per come si è pronunciata la Corte di Cassazione con la sentenza 37049/2012:
«le attività commerciali in cui il beneficio economico deriva dal reclutamento di utenti, piuttosto che dalla vendita diretta di beni o servizi, sono da ritenersi fuorilegge».
Attenzione la mia non è una critica alla libertà di vendere. Ognuno può farlo come meglio crede purché rispetti la legge e abbia un comportamento etico nei confronti dei collaboratori e dei clienti.
Non voglio menarvela adesso con cosa è etico e cosa non lo è in tema vendite, ma questa sentenza mi rende felice perché ho sempre visto nel multilevel poco marketing e molta truffa. C'è chi dice che il marketing è truffa e potrà ribellarsi a questa mia affermazione, ma poco importa, perché il concetto di marketing è molto soggettivo e per chi come me al centro di tutto mette l'etica, il marketing non può essere truffaldino, se per truffa si intende il suo mero significato.