martedì 19 marzo 2013

Nuovi Occhi (Elogio a Proust)



C'è una frase di Proust che non morirà mai e che oggi, contestualizzata al periodo che stiamo vivendo, regala nuove riflessioni.

"Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi"

Se si utilizzano vecchi schemi, vecchi linguaggi, vecchie logiche non riusciremo mai a disegnare nuove mete e i nostri viaggi saranno a ritroso.

Saranno viaggi di ritorno, viaggi al contrario ti faranno ripercorrere posti che hai già visto con occhi che già sanno.

La realtà che sta per accadere e quella di domani devono essere guardate con nuovi occhi. Solo così le possiamo vivere positivamente.

Non esistono schemi preimpostati. Le convenzioni vanno contrastate. L'omologazione superata. La curiosità stimolata. La conoscenza innaffiata.

Una continua ricerca deve ossessionarci, se vogliamo superare lo status quo.

giovedì 14 marzo 2013

Fornitore = Cliente = Fornitore


Quando un fornitore diventa cliente non deve mai dimenticare che prima di tutto è un fornitore e che se non vuole perdere future commesse deve comportarsi sempre da fornitore anche quando è cliente.

È l'eccezione che conferma la classica regola che il cliente ha sempre ragione.

Andrea, un fornitore di un'azienda storica, da ieri non lo è più perché il suo comportamento NON GIUSTIFICATO da cliente (e ci tengo a scriverlo) non è stato gradito dall'azienda che lui riforniva.

È vero, probabilmente anche Andrea non sarà più cliente dell'azienda in questione. In tal caso le rispettive mancanze si misurano solo con i numeri e Andrea, purtroppo per lui, avrà la peggio a meno che non rimedia recuperando la mancanza, peccato che, generalmente chi è solito avere atteggiamenti del genere, difficilmente farà un passo indietro.

Anche se l'azienda per Andrea era un buon cliente. Ripensaci Andrea. Recupera.

domenica 10 marzo 2013

Lo Smarketing della Non-Cultura dell'Accoglienza


Ho fotografato questa bancarella di libri a Catania per avere uno spunto e scrivere di non-cultura dell'accoglienza.
Un cartello con su scritto "No Bus Tickets - No Biglietti" fa molti più danni al turismo di quanto questo bancarellista possa immaginare.
Innanzitutto perché allontana quanti si chiedono "dove posso comprare i biglietti del bus" e in secondo luogo perché ostacola il nascere di un potenziale ciclo economico.

Così facendo si innalzano barriere comunicazionali che impediscono lo scambio, la relazione e soprattutto la possibilità di far nascere opportunità per il venditore stesso che non comunicando perde l'occasione di poter vendere libri ad un potenziale cliente. E allo stesso tempo allontana il turista (straniero soprattutto) in cerca di contatto con la realtà che si accinge a visitare.

Un avviso, dunque, che crea un doppio danno: il primo al turismo impedendo il nascere di relazioni e il secondo all'economia del venditore di libri.

Quanto basta poco per fare smarketing!

E poi dicono che i siciliani hanno un'innata cultura dell'accoglienza. Forse si, ma solo per i parenti e gli amici in cui l'apparire ha un'importanza maggiore dell'essere.

lunedì 4 marzo 2013

Cosa Vuoi Fare da Grande?


I luoghi sono persone con capacità espressive proprie. 
I luoghi sono fabbriche di comunicazione ed ogni giorno dialogano, discutono e si autoriproducono.
I luoghi apprendono e creano ambienti culturali più o meno interessanti, a seconda del grado di partecipazione di chi li vive.
I luoghi che imparano diventano territori ideali e le idee che in essi si generano trovano spazi di dialogo e confronto.

La qualità dei luoghi dipende dalla qualità delle persone.

Persone di qualità producono luoghi di qualità. 
Persone mentalmente inquinate e povere, producono luoghi inquinati e poveri.

E tu, cosa vuoi dalla tua vita?

Trova le risposte e cerca di avere una memoria di ciò che accadrà e non solo di ciò che è successo. Ciò che è successo è già andato e non puoi più modificarlo, ciò che deve accadere invece si. 

La tua memoria funziona anche per le cose che devono accadere. 
Hai la capacità di progettarle, disegnarle, indirizzarle, crearle e poi toccarle. 
Trasforma il tuo sogno in qualcosa di sognabile e poi pian piano dagli forma, ricerca, design e innovazione.

Le uniche attività che troveranno spazio e vita nel futuro sono la creatività, l'interpretazione, la capacità relazionale e la cultura del progetto.

venerdì 1 marzo 2013

Sogno e Credo (in un modello imprenditoriale sostenibile)


È su questo che sto lavorando. Il mio scopo è chiaro, preciso con un fine semplice: creare un modello imprenditoriale sostenibile su tre livelli: sociale (che possa produrre ricchezza laddove opera), ambientale (che lo possa migliorare e valorizzare), personale (che possa distribuire felicità a quanti vi operano).

Voglio dimostrare che è possibile fare impresa insieme, che la leadership sia pura rappresentanza di un gruppo di pari.

Sogno amici che diventano collaboratori felici e soddisfatti.
Sogno imprese che possano autoriprodursi generando benessere condivisibile.
Sogno un modello basato su tre parole chiave: etica, preparazione e profitto.
Sogno una vita al servizio degli altri, dove l'interscambio equo sia la base di un benessere condiviso e partecipato.
Sogno che tutti abbiano il diritto di sognare senza necessariamente dover andare via.
Sogno di trasformare i sogni in qualcosa di sognabile e praticabile. 

Credo che dall'amicizia possano nascere nuovi sogni, come risultato di più sogni.
Credo che la stima e il rispetto di amici possano continuare anche nel mondo imprenditoriale.
Credo fermamente che la felicità sia più facile raggiungerla tra persone che si stimano.
Credo che il nostro passaggio su questo mondo non servirà a nessuno se non operiamo per qualcuno che non siamo noi stessi.
Credo che se continuiamo a guardare solo nel nostro giardino i fiori degli altri saranno solo illusioni.
Credo che ognuno di noi merita di essere felice e la felicità più bella va coltivata e curata insieme.
Credo che da soli non si può percorrere la strada della felicità ma solo quella della solitudine.

Tutto ruota intorno alle persone. A tal proposito c'è un vecchio della cultura cinese che dice: se vuoi prosperità per un anno coltiva del riso, se vuoi prosperità per dieci anni coltiva le piante, se vuoi prosperità per cento anni coltiva le persone.