lunedì 4 marzo 2024

Il mio corpo che cambia

 


A vent'anni, quando cantavo questa canzone, il mio corpo era una continua evoluzione, una tela vibrante di sensazioni e sogni. Ogni cambiamento, ogni curva, sembrava raccontare una storia di scoperte. 


La trasformazione aveva un senso di avventura, un'essenza di sperimentazione e un tocco di immortalità, come se il tempo non potesse mai lasciare il suo segno indelebile.


Oggi, a cinquant'anni, il mio corpo racconta una storia diversa, ma non meno significativa. Le linee del tempo sono scolpite in maniera più profonda, e ogni ruga racconta di risate condivise, di battaglie vinte e di cicatrici che testimoniano la forza interiore. 


La trasformazione ora è vista con occhi più realistici, un riflesso della vita vissuta in tutte le sue sfumature.


Le ossa che scricchiolano portano con sé la saggezza accumulata, e le rughe sono il risultato di esperienze che hanno plasmato la mia identità. Non c'è più fretta di crescere, solo l'accettazione serena di come sono diventato. Il corpo, pur cambiato, ora è un libro aperto che racconta le pagine di una vita ben vissuta.


Il senso della trasformazione a cinquant'anni è più profondo e radicato, un viaggio che ha portato consapevolezza e comprensione. Non è più un tumulto di novità, ma una risposta alle domande che la giovinezza si è posta. La trasformazione ora è più realistica, meno idealizzata, ma ancor più preziosa per la sua autenticità.


Il corpo a cinquant'anni è un ritratto di come ha navigato attraverso i mari della vita. Ogni segno, ogni linea, racconta la mia storia con una bellezza che solo il tempo può plasmare. E in questo momento, guardando indietro e guardando avanti, posso dire che la trasformazione non è solo una sensazione.