Con gli auguri ogni anno si cade in consapevoli banalità che ci piace accettare, nonostante tutto. Stiamo al gioco senza disturbare!
Ma io non ci sto e tu lo sai, quindi piuttosto che augurarti buon anno, voglio ringraziarti.
Si, ti ringrazio davvero, per tutto ciò che mi hai donato: il tuo sorriso, la tua presenza, i tuoi umori, le tue emozioni.
Tutto ciò si è tradotto in me in pura felicità che, nel bene e nel male, mi ha fatto sentire ancora più vivo. E ti ringrazio per questo. Davvero.
E' stato un anno importante il 2012 e il 2013 lo sarà ancora di più perché siamo nello stesso campo di battaglia (o banco di prova), quindi ciò che ti auguro è di stare attento e sveglio.
Non accucciarti, non chiuderti.
La vita che dobbiamo vivere non se lo può permettere.
Se oggi possiamo ancora scambiarci un sorriso o un occhiolino vuol dire che ce l'abbiamo fatta e non mi pare una brutta cosa.
Il meglio deve ancora venire perché dipende solo da noi, da me, da te e dalle scelte che faremo.
Grazie per esserci ancora.
lunedì 31 dicembre 2012
martedì 25 dicembre 2012
Cosa Augurarti?
Non ho dubbi: per il duemilatredici ti auguro di realizzare ciò che speri!
Pesca tra i tuoi desideri, cerca nei tuoi sogni e comincia subito senza rimandare, come hai fatto fin'ora.
Potrei fermarmi qui. Ciò che avevo di importante da augurarti te l'ho detto. Ma non mi basto mai, lo sai, quindi ti racconto un segreto: la storia di Scicli Albergo Diffuso.
Ho cominciato a lavorare su questo progetto con le idee chiare su pochi punti che rispondevano ad una precisa domanda: cosa vorrei trovare quando vado in vacanza.
A me generalmente, piace essere avvolto dall'autenticità, quella vera e pura. Mi piacciono poco gli alberghi standardizzati con le camere tutte uguali, i lunghi corridoi da ospedale, i formalismi, il tutto incluso. Agli alberghi di tipo tradizionale preferisco sicuramente le case, magari quelle storiche dove si respira quell'aria familiare, di cultura locale che passa dalle tende ai mobili, dalla muratura alle vie in cui sono ubicate.
La colazione deve essere assolutamente tipica. Niente cornetto o altri surgelati industriali, o le merendine confezionate o le fette biscottate con le marmellate nelle monoporzioni. Piuttosto preferisco biscotti o torte fresche, frutta di stagione e pane appena sfornato.
Pulizie. Il bagno è la prima cosa che guardo, il box doccia, il lavabo, la rubinetteria. Sotto il letto, nei comodini, le lampadine delle abatjour: non deve esserci un filo di polvere.
Partendo da queste poche idee ben chiare ho progettato l'Albergo Diffuso di Scicli. Oggi chi collabora conosce bene questi aspetti e sa che non possiamo permetterci di sbagliare su nessuno di questi punti.
Anche qualcun altro, molto più importante e molto prima di me ha fatto così. Un tale, il cui nome è Ferry Porsche, ad un certo punto della sua vita disse di non riuscire a trovare l'auto sportiva dei suoi sogni, al che se l'è costruita da solo.
Tutto ciò per rimarcare che dipende molto (non tutto, ma molto, moltissimo) solo da te. Fai attenzione a te stesso che spesso sei il maggior responsabile nel disegnare i tuoi limiti. Cerca di superarti, ma fallo per realizzare ciò che desideri. Sii ambizioso, almeno un po'. Non è detto che ci riuscirai, sono d'accordo, ma almeno non puoi ripeterti: avrei potuto..., se lo avessi fatto... ecc. Non puoi sempre trovare autogiustificazioni. Spera nel meglio dei tuoi sogni. Questo puoi anche volerlo. Anzi pretendilo!
Perché porti limiti? In fondo tutto ha un prezzo, sempre diverso, quasi sempre adeguato ai desideri. Non trovi?
Quello che ti auguro è proprio questo: ritrova i tuoi desideri, prenditi un aratro, attraccalo al tuo cuore e comincia a solcare.
venerdì 21 dicembre 2012
Per Me la Fine del Mondo è
Svegliarmi tutte le mattine, avere voglia di dormire ancora
e poterlo fare.
Fermarmi con la macchina lungo la strada solo per respirare il
paesaggio.
Vivere felicemente in Sicilia, a Scicli in provincia di
Ragusa.
La fine del Mondo è riuscire a pensare sempre senza confini,
sempre più in là, sempre quel tantino oltre i limiti che la nostra stessa mente
disegna davanti alle sfide.
È lo zaino di quando facevo le superiori con tutti i suoi decori che da poco ho ritrovato a casa dei miei.
La fine del Mondo è questa mia vita, così carica, intensa e
fantastica.
È riuscire a disegnare il futuro partendo dai sogni che faccio.
Per me la fine del Mondo è avere pochi amici ma che stimo per tutto ciò che sono, ed essere sempre fiero di loro.
La fine del Mondo sono anche le loro facce quando si illuminano dopo aver pianificato i passaggi di un progetto che migliorerà il mondo.
Sono gli occhi di mia figlia dentro i quali mi perdo senza
mai arrivare.
Mia moglie è la fine del Mondo perché in niente ha una fine.
La fine del Mondo, per me, è sempre e solo qualcosa di
meraviglioso che genera un naturale stupore.
giovedì 13 dicembre 2012
Sognatori di Tutto il Mondo Unitevi. Cercatevi e Divulgate!
Che periodaccio!
Ho visto crollare castelli e qualche capanna. Ho visto il malessere nei volti della gente comune. Non vedo più gente in giro! Ho visto le strade deserte alle 9 della sera e i locali vuoti anche dopo le 10. Ho visto ristoranti chiudere da un giorno all'altro e pizzerie d'asporto aprire solo nel fine settimana. Ho visto parenti e amici cambiare città per guadagnarsi un pezzo di pane. Ho visto la disperazione di chi non riesce a pagarsi i farmaci, il meccanico che mi confida che si fa pagare in anticipo i pezzi di ricambio.
Ho visto ciò che non avrei mai immaginato solo un paio di anni fa.
Ho visto anche altro, ma di una cosa sono sempre più certo: che dietro tutto ci siamo sempre e solo noi. Che tutta questa situazione l'abbiamo creata noi, ognuno nel nostro piccolo, con i nostri finti bisogni, con la nostra disperata sete di volere, con la nostra testardaggine nel voler realizzare sogni materiali che poi sogni veri non erano, perché svanivano dopo due giorni.
E adesso che tutto sembra volgere al peggio cosa si fa?
Non arrendetevi. E' una banalità. Bene, sono felice di essere banale. Ma sappi che sono felice. E tu? E voi?
Stringete la cinghia, ancora di più, fino a sentire il metallo. E non sperate che cresca il PIL. Piuttosto pensate al vostro SIL, ripensate ai vostri sogni interni lordi! Andateli a scovare.
Non smettete di sognare, perché è solo dai sogni che può nascere una nuova realtà. Reimpostate il vostro stile di vita. Cercate di consumare meno ma sforzatevi di sognare di più. Insegnatelo ai vostri figli. State di più con loro e non tappategli le ali. Liberatevi anche voi e partecipate al cambiamento. Non siate i soliti spettatori che stanno dietro le transenne a guardare passare i corridori.
Cambiare si può, ma solo sei sei capace di sognare.
mercoledì 5 dicembre 2012
4 Risposte che Ti Aiuteranno a Starci Dentro
Avendo chiaro il prodotto (o servizio) in cui sei specializzato e la tua
capacità di fare, ciò che il marketing deve dirti è chi saranno i
tuoi clienti, per facilitarti il loro raggiungimento.
Generalmente questo studio si fa prima di lanciare o avviare
un’impresa, ma siccome soprattutto tra i piccoli non lo fa nessuno, con questo
post voglio focalizzarmi sulle 4 domande che ogni imprenditore dovrebbe farsi
prima di pensare quanto e dove investire le sue risorse.
Cosa sogna il mio cliente?
A quale gruppo appartiene?
Cosa spera, cosa desidera?
Di cosa ha realmente bisogno?
Quale può essere la sua percezione del prodotto prima di
usarlo. Con che cosa lo migliorerò?
Preparati a raccontargli una storia con ciò che gli offrirai
e digli quale cambiamento stai cercando di fare a lui, alla sua vita o alla sua
storia.
Pensa a questo prima di consumarti in assurde e complicate strategie.
Grazie Seth, per i continui input.
lunedì 26 novembre 2012
Ho Imparato a Sognare!
A me Bersani non mi fa sognare, per questo non lo voto.
Devo dire che in passato mi è piaciuto e anche molto, ma è stato un tempo, un tempo in cui la sua innovazione aveva il sapore reale di una novità.
Oggi, quando parla mi ricorda quel tempo e quel tempo, in quanto tale, non è più una novità, perché nel frattempo sono passati 15 anni e intorno è cambiato tutto, proprio tutto!
E' un nuovo tempo e questo tempo non può essere già vecchio.
Il linguaggio ha altri codici, possono esserci nuove soluzioni e per queste occorrono nuove visioni, nuovi punti di vista, nuove impostazioni più a passo con i tempi.
Per questo ho scelto di non votare Bersani e per questo domenica prossima non lo rivoterò.
Ho imparato a sognare e nei miei sogni di oggi non vedo Bersani, perché in lui non vedo il cambiamento, né la voglia di cambiare. Non lo vedo sognare!
Voglio vedere con nuovi occhi quest'Italia invecchiata dalla cecità e dall'arroganza di chi ha detto Si a tutto ciò che gli è convenuto.
Il porcellum, i rimborsi elettorali, la trasparenza a partire dalla gestione dei partiti, i privilegi della casta, il conflitto di interessi... sono tutte approvazioni mai lottate (se non a parole) veramente da Bersani.
Meglio un giovane che sbaglia la prima volta ma che ha voglia di sognare che un vecchio intento a riprovarci per l'ennesima volta.
"Ho imparato a sognare,
che non ero bambino
che non ero neanche un'età"
Da quando ho imparato a sognare non ho più smesso.
venerdì 23 novembre 2012
Ecco Perché Non Scegliere Unicredit
Nel 1993 ho aperto un conto al Banco di Sicilia
(oggi Unicredit). Per svariate ragioni nel corso degli ultimi anni ho pensato
più volte di chiuderlo: prima perché un operatore mi ha suggerito un’operazione
sbagliata, poi perché tutte le volte che ci andavo non mi sentivo un essere
umano ma un alieno sulla luna (e non sulla terra), poi perché la volta che ho
chiesto il POS per la mia attività imprenditoriale mi hanno presentato costi stratosferici,
poi perché gli operatori (una in particolare) non sorrideva mai, poi perché ho
saputo la storia di Gheddafi... ma ogni volta, per un motivo o per un altro
riuscivo a mettere da parte il malessere con auto giustificazioni di
circostanza.
In fondo, era la mia prima banca, quella con
cui ho aperto il primo conto quando cominciai a frequentare l’università. Si
chiamava “30 e Lode” ed era economico nella gestione perché, come mi spiegò ai
tempi l’operatore, per loro rappresentava un investimento che avrebbe reso dopo
la laurea, quando sarebbe diventato un conto “normale”.
Finalmente nelle scorse settimane, grazie alla
complicità di un operatore di un gruppo bancario concorrente (che per lavoro
avevo avuto modo di conoscere a giugno) ho deciso di staccare la spina, così,
insieme a lui, ho fatto la disdetta e poi inviato la raccomandata.
Da quel giorno sono stato in allerta perché mi
aspettavo minimo una telefonata da parte di un operatore (sarebbe stato meglio il
direttore) per avere mie informazioni, quindi ero un po' preoccupato di fargli conoscere
le motivazioni di tale scelta.
Ma per fortuna niente di tutto ciò!
Forse non ero un cliente interessante ma
neanche loro sono una buona banca perché non gli interessa proprio niente dei
loro clienti: in quasi 20 anni mai una chiamata o un segnale di vicinanza né
tanto meno si sono preoccupati di sapere perché dopo tanto tempo un loro cliente
li lascia.
Queste sono o no delle valide ragioni per non
scegliere Unicredit come vostra banca?
lunedì 19 novembre 2012
Alle Primarie, io Sto con Renzi
Le primarie nel
centro sinistra rappresentano un momento storico importante per tutti. Andate a
votare ed esprimete la vostra voglia di cambiamento.L’alternativa è
Grillo!
Mi spiego: se
il centro sinistra non riuscirà a rinnovarsi, alle prossime elezioni politiche
il M5S vincerà alla grande. I risultati siciliani sono un segnale.Attenzione, non
che questo mi preoccupi, perché dopo aver messo alla prova chi finora ci ha
governato per 20 anni, mi piacerebbe vedere che cosa il M5S è in grado di fare.Le primarie di
domenica prossima, quindi, potrebbero veramente rappresentare l'inizio di una
storia nuova. Soprattutto per chi non tifa Grillo!
Altro che Monti
bis!
Chi lo auspica
ha paura di perdere la poltrona. Sa che rischia tanto, che il suo consenso è ai
minimi storici e che solo il professore può dargli ancora un’altra possibilità.Quindi caro
professore, lo faccia per l'Italia che più volte ha detto di amare, dia un dissenso
definitivo all’ipotesi di una sua candidatura, perché solo così può salvarci anche
dalla retrocessione politica che stiamo vivendo.A voi tutti,
invece, chiedo di dare una possibilità al nuovo che avanza. In fondo i vecchi
ne hanno avute tante di possibilità e non hanno combinato nulla di buono. È arrivato
il momento di mettere alla prova chi ha nuove idee e nuove visioni
organizzative e gestionali.Di una cosa
sono sicuro: non possono fare più danni dei loro predecessori!
lunedì 12 novembre 2012
Il Marketing è Gestire Relazioni
Le Relazioni sono il successo delle aziende di oggi. In quelle medio-piccole è più facile gestirle, per cui se sei una piccola azienda e tu sei il principale gestore delle relazioni ricordati che il modo più semplice per farti volere bene è voler bene.
Non parlo delle aziende medio-grandi perché è più difficile attuare da subito strategie, in quanto a gestire le relazioni sono più persone (i dipendenti e i collaboratoti) i quali se non sono formati e motivati raramente riusciranno nell'impresa.
Quanto più bene riesci a trasmettere ai tuoi clienti quanto più ne riceverai in cambio.
Non ci credi? Stai attento perché rischi di fallire prima o poi. Non ci sono vie di mezzo. Garantito.
Il periodo di fragilità e incertezza che stiamo attraversando influisce notevolmente sui comportamenti dei consumatori e ciò che tutti desiderano è ascolto, comprensione, disponibilità.
Tutti vogliano Essere.
Abbiamo bisogno di qualcuno che sia capace di giustificare la spesa effettuata.
Se non hai queste caratteristiche impara ad averle altrimenti non prospererai.
Studiaci, lavoraci e applicali da subito, senza rimandare.
Il futuro è fatto di relazioni e chi più ne ha, più ne godrà!
venerdì 9 novembre 2012
Perché il Marketing è un Investimento
Che stiamo attraversando un periodo non facile, il più difficile che la storia degli ultimi 50 anni ricordi, non è una novità e nemmeno una cosa su cui scherzare, però ancora oggi ci sono imprenditori e aspiranti tali che non considerano il marketing come un investimento ma un optional di cui si può fare a meno.
Lo scorso anno, riferendomi ad un negozio appena aperto, ho scritto un post che aveva come titolo Il marketing è un Investimento.
Oggi quel negozio sta chiudendo e sono veramente dispiaciuto perché certi errori è possibile prevederli, basta solo essere un po' più aperti mentalmente e non fidarsi solo del proprio intuito... perché a volte dietro può nascondersi solo un'illusione che ti farà fare cattivi investimenti.
Oggi quel negozio sta chiudendo e sono veramente dispiaciuto perché certi errori è possibile prevederli, basta solo essere un po' più aperti mentalmente e non fidarsi solo del proprio intuito... perché a volte dietro può nascondersi solo un'illusione che ti farà fare cattivi investimenti.
giovedì 1 novembre 2012
Piccolo è Meglio
Dopo oltre 50 anni anche gli ipermercati subiscono la crisi.
Ne avevo già scritto in questo blog, a proposito dell'Ipercoop di Ragusa e del suo continuo ridimensionamento, ma oggi, che si è registrata una chiusura di 27 grandi superfici solo nell'ultimo semestre, abbiamo le prove che Piccolo è Meglio. E questo perché la gente preferisce non prendere la macchina e spendere magari qualche centesimo in più nel negozietto sotto casa, nel cosiddetto supermercato di quartiere, piuttosto che andare in periferia in uno dei soliti centri commerciali dove tutto costa meno, ma che generalmente ti porta a spendere di più.
Ma c'è una novità. Un ritorno che sembra destinato a ridisegnare la storia del commercio. Si tratta dei venditori ambulanti, i quali si sono evoluti. Non hanno più le api stracariche di roba ma negozi mobili sempre più attrezzati, innovativi che raggiungono i consumatori direttamente nelle piazze, nei mercatini e che, grazie alla riduzione di costi fissi come l'affitto, riescono ad essere competitivi anche nel prezzo.
Non si tratta solo del settore alimentare ma di vestiti e articoli generici.
Un nuova forma di nomadismo che ci riserverà delle belle sorprese anche in un futuro prossimo.
lunedì 29 ottobre 2012
Perché il Marketing è Interrogazione
Mi ricollego al post precedente che puoi leggere cliccando qui e che chiudevo con la seguente frase: il marketing prima di essere comunicazione è interrogazione.
Alcuni mi hanno chiesto che significa ed eccovi la risposta, anzi le risposte.
Il marketing è interrogazione perché si basa sempre su domande. Prima di fare un piano o progettare una semplice azione è indispensabile porsi alcune domande: da quelle più generiche circa l'azione che s'intende intraprendere a quelle più specifiche relative all'azione stessa, al fine che si intende raggiungere, ai risultati attesi, alla tipologia di feedback che si vogliono ottenere.
Il marketing è interrogazione perché molto spesso si basa sui risultati di ricerche quali quantitative incentrate, come è ovvio, su domande e risposte.
Il marketing è interrogazione perché quando vuoi analizzare i tuoi clienti - chi sono, dove risiedono, quanti anni hanno, che lavoro fanno, quand'è l'ultima volta che hanno comprato da me, quante volte sono venuti, quanto hanno speso in media - devi interrogare l'anagrafica.
Se, invece, non hai un'anagrafica clienti è indispensabile crearne una urgentemente, senza rimandare al prossimo anno o al prossimo mese.
Attrezzati subito di cartoline o semplici fogli questionari e inventati qualcosa (tipo estrazione di una cena romantica per due) che possa stimolare i tuoi clienti/visitatori a lasciarti queste preziosissime informazioni.
Il marketing è interrogazione perché la sua efficacia si misura solo se riesce a rispondere alle domande che vi siete posti nella fase che precede l'azione.
I poeti del marketing dicono che il tuo marketing deve essere in grado di rispondere a domande che non ti hanno ancora fatto, ma loro fanno poesia... Noi, invece, ogni giorno cerchiamo di applicare questa scienza alla vita reale, immaginandola un po' più speciale!
venerdì 26 ottobre 2012
Comunicazione Sostenibile
La comunicazione è anche fiducia per cui funziona con più facilità tra persone che si conoscono.
Le persone che conoscono di più la tua impresa sono i tuoi clienti, cioè chi ha già acquistato almeno una volta.
Ricordati: i tuoi clienti sanno già chi sei.
Una comunicazione sostenibile è comunicare con loro. Ecco cosa fare da subito.
Non scervellarti o spendere risorse che non avranno un ROI adeguato. Pensaci prima di acquistare pagine intere di giornali che costano troppo e ormai non le legge nessuno. A proposito, lo sai che nel 2012 hanno chiuso 75 testate giornalistiche? E lo sai perchè? L'ho scritto prima.
Ritorniamo ai tuoi clienti. Alla tua bella lista clienti che non vede l'ora di essere spulciata dall'anagrafica del tuo gestionale. Interrogala subito, partendo da quelli che sono venuti tanto tempo fa e che forse ormai hai perso. E poi via via avvicinati fino ad arrivare ai clienti più recenti. Fai tre gruppi per esempio: quelli che sono venuti tre anni fa, due anni fa e nell'ultimo anno.
Se ti è possibile fai anche dei sottogruppi per capacità di spesa: chi ha speso tra 800 e 1000, chi tra 500 e 800 e chi fino a 500.
Sono solo esempi. Adattali alla tua realtà, allo scontrino medio.
Adesso immagina una comunicazione riservata solo a loro, magari differenziata per capacità di spesa se si tratta di un'offerta quantitativa. E faglielo sapere. Via email, via lettera, via sms, per telefono, con i segnali di fumo. In qualunque modo purché lo metti a conoscenza che gli vuoi bene...
Se nel tuo staff hai un tecnico specializzato in comunicazione questo compito lascialo a lui. Tu hai solo il dovere di ricordargli che le prime persone con cui vuoi comunicare sono i tuoi clienti.
L'80 per cento di loro sarà felice di ricevere un tuo input e anche se non verrà subito se ne ricorderà che ti sei ricordato, ne parlerà in casa con gli amici e tu avrai raggiunto il tuo obiettivo.
Attenzione non è un dato approssimativo ma realistico e lo puoi dire al tuo tecnico specializzato che inizia a lavorare su questi anziché spronarti a utilizzare quei soliti mezzi che hanno solo la capacità di incaprettarti ogni fine mese.
Ma tu sei testardo e vuoi per forza clienti nuovi. Immagina qualcosa partendo comunque dai tuoi clienti. Ti costerà meno e sarà più efficace.
Ricordati che il marketing prima di essere comunicazione è interrogazione!
martedì 23 ottobre 2012
Io Sto con la Fornero
Ieri il ministro del Lavoro e del Welfare, Elsa Fornero, a proposito dei giovani, durante un suo intervento dal palco di Assolombarda a Milano, ha detto:
"Non devono essere troppo choosy (che in inglese vuol dire: esigente, selettivo) nella scelta del posto di lavoro. Lo dico sempre ai miei studenti: è meglio prendere la prima offerta di lavoro che capita e poi, da dentro, guardarsi intorno, non si può più aspettare il posto di lavoro ideale, bisogna mettersi in gioco". Non lo avrei mai detto e a questo punto mi devo convincere che è sempre più vero il famoso detto "mai dire mai", ma sono proprio d'accordo con questa esternazione e ve lo scrive uno che, se oggi è arrivato a fare ciò che gli piace, è proprio grazie a tutti quei lavori e lavoretti che ho fatto prima.
Non sono ancora arrivato e, conoscendomi, non arriverò mai perché è mia abitudine spostare sempre un po' più in là la realtà, una volta conquistata.
Cari "ggiovani" (le 2 g sono volute: una per loro e una per me, perché avendo meno di 40 anni non posso non sentirmi tale) tuffatevi in qualsiasi mare e se avete una méta non dimenticatevene, ma NON ASPETTATE perché il rischio è che invecchiate senza saper fare nulla.
Buon lavoro.
lunedì 22 ottobre 2012
L'Esperienza Non Basta
E' un patrimonio e in quanto tale va mantenuto, preservato, rispettato. L'esperienza arricchisce e fortifica. L'esperienza va custodita, è sconfinata. Non ha limiti. L'esperienza è cultura allo stato puro.
Per questo va nutrita, alimentata e rispettata.
Pur essendo utile l'esperienza non è sempre valida!
Non è detto che ciò che sai sia sempre valido e produca gli stessi risultati.
Per cui fai attenzione e impara a guardare il mondo con gli occhi del viaggiatore. In fondo la vita è il primo viaggio che ci hanno regalato. Senza stancarti mai perché di apprendere non finirai mai e le sfide che ogni giorno ti tocca affrontare potrai perderle o vincerle. Fa parte del gioco ma alla fine ciò che conta è solo il risultato.
Puoi aver lavorato all'insegna del bene, della serenità, puoi averlo fatto per la famiglia, per il bene del mondo, ma alla fine ciò che conta è sempre e solo uno stupido numero che esula da qualsiasi sentimento, passione o emozione.
Leggiamo sempre di vincitori e di vinti, di perdite e di conquiste, quindi se vuoi scrivere la storia e non rimanere la solita nota a piè di pagina, ricordati di non fidarti mai solo della tua esperienza perché è un patrimonio culturale senza fine.
giovedì 18 ottobre 2012
Voti Ciò che Meriti
Quanto ci hanno stancato! Le solite facce, le solite promesse. Basta non li vogliamo più vedere.
Eppure sui muri ci sono sempre loro, attaccati ai pali sempre loro, nei siti di di informazione sempre loro.
Ma cosa hanno fatto?
Prova a pensare agli ultimi dieci anni.
Sono, o non sono stati nominati loro come i registi di questo ultimo decennio?
Cosa hanno fatto di buono per questo paese? Per che cosa li ricordi? Un'opera, un'ospedale, una scuola, un asilo, un parco giochi, un parco alberato, un'iniziativa culturale.
Cazzo una sola cosa per cui li ricordi?
Hanno migliorato la qualità della nostra vita?
Hanno migliorato la qualità della loro vita?
Se non ci sono riusciti in questi dieci anni potranno mai riuscirci nei prossimi cinque?
Rispondi onestamente.
Nella cabina elettorale ci sei tu, da solo e tutto il mondo è fuori. Prenditi le tue responsabilità e pensa al futuro del tuo paese, dei bambini di oggi e a quelli che nasceranno.
Tu, con il tuo voto, cosa stai facendo per loro?
martedì 16 ottobre 2012
Comunicate!
Il colossale equivoco del nostro tempo è l'assunto che la CAPACITA' DI PENETRARE l'animo umano funzionerà con le persone che sono immotivate a cambiare.
La comunicazione non dipende dalla sintassi, dall'eloquenza, dalla retorica, o dall'articolazione, ma dal CONTESTO EMOTIVO in cui il messaggio è stato ascoltato.
Le persone possono sentire solo quando sono in movimento verso di voi, e non quando SONO LE VOSTRE PAROLE a correre dietro a loro.
Anche le parole scelte con cura perdono il loro potere quando sono utilizzate per schiacciare.
GLI ATTEGGIAMENTI sono gli strumenti reali della comunicazione.
Queste parole di E. H. Friedman, per augurarvi una buona giornata di comunicazione perché è importante per tutti, ma soprattutto per chi lavora in gruppo, ricordare sempre che il miglior modo per prendersi cura dei suoi è farglielo sapere... comunicandoglielo!
domenica 14 ottobre 2012
Ogni Azienda Produce Cultura
Ogni azienda produce cultura, per questo la responsabilità sociale e ambientale di ogni soggetto economico è alla base di una società civile.
Ogni azienda produce cultura con i suoi prodotti, con i suoi metodi di lavorazione, con la sua organizzazione, con la sua comunicazione, con la sua storia.
La produzione coinvolge proprio tutto e tutti: dai consumatori ai non consumatori, dai dipendenti alle loro famiglie, dall'ambiente più vicino ai luoghi di produzione a quello in cui i prodotti vengono consumati e poi smaltiti.
Ogni azienda produce cultura anche nei confronti di chi il prodotto non lo consuma. Con la sua comunicazione, acquistando spazi televisivi, pagine di quotidiani, sponsorizzazioni eccetera alimenta prodotti che, a loro volta nel bene e nel male, fanno cultura, influenzano le masse.
Sarebbe bello pensare ai soggetti economici solo come produttori di cultura positiva, di educazione, di stili di vita, di rispetto e di benessere.
E invece purtroppo non è così. Soprattutto in televisione, le aziende che puntano solo al profitto, acquistano spazi in programmi che generano contro cultura sia per la qualità dei propri contenuti sia per i modelli culturali che generano.
Non è retorica, anche perché fin'ora ho scritto ciò che milioni hanno detto prima di me.
I produttori di cultura nelle televisioni, nei giornali e nelle radio private sono solo le aziende inserzioniste, con i loro prodotti, con i loro sogni, le loro idiozie... Con i loro investimenti in pubblicità.
Loro possono migliorare la condizione attuale. In che modo?
Semplicemente rifiutandosi di acquistare spazi pubblicitari in programmi che mediocrizzano lo spettatore.
Queste aziende oggi hanno un compito più importante di ieri. Salvare i loro clienti dalla stupidità confezionata dai format televisivi di maggiore successo.
Questa è una via possibile per liberarci da una contro cultura che sta facendo regredire la società italiana.
Più responsabilità sociale, vuol dire più responsabilità economica.
mercoledì 3 ottobre 2012
La Mia Opinione sul Marketing Multilevel
Sono veramente contento per come si è pronunciata la Corte di Cassazione con la sentenza 37049/2012:
«le attività commerciali in cui il beneficio economico deriva dal reclutamento di utenti, piuttosto che dalla vendita diretta di beni o servizi, sono da ritenersi fuorilegge».
Attenzione la mia non è una critica alla libertà di vendere. Ognuno può farlo come meglio crede purché rispetti la legge e abbia un comportamento etico nei confronti dei collaboratori e dei clienti.
Non voglio menarvela adesso con cosa è etico e cosa non lo è in tema vendite, ma questa sentenza mi rende felice perché ho sempre visto nel multilevel poco marketing e molta truffa. C'è chi dice che il marketing è truffa e potrà ribellarsi a questa mia affermazione, ma poco importa, perché il concetto di marketing è molto soggettivo e per chi come me al centro di tutto mette l'etica, il marketing non può essere truffaldino, se per truffa si intende il suo mero significato.
domenica 23 settembre 2012
Nuove Forme di Prostituzione
Nelle ultime settimane sono stato avvicinato da diversi persone (giovani e meno giovani) tutte alla ricerca disperata di un lavoro.
"Qualsiasi cosa basta che mi fai lavorare. Posso fare pulizie, accoglienza, la guida anche se guida non sono, posso servire ai tavoli anche se il cameriere non l'ho mai fatto. Qualsiasi cosa purché mi fai lavorare."
La crisi, la disperazione producono nuove forme di prostituzione.
Questi episodi mi scuotono e indispongono sempre un po'. Mi fanno sentire un privilegiato, uno un po' più fortunato, ma poi ci penso bene e mi chiedo: fortunato? privilegiato?
Tuttavia, ho riflettuto sulle cose che mi piacerebbe sentire/vedere in un mio probabile collaboratore.
Sono puntualissimo e rispetto ogni scadenza. La puntualità per me è molto importante.
Sono proattivo e mi piace cercare soluzioni: posso dimostrartelo solo se mi metti alla prova.
Mi piacerebbe apprendere e perfezionarmi sempre più, anche se oggi sono consapevole di saper fare poco. Mettimi alla prova per almeno un mese e alla fine deciderai se sono all'altezza o meno.
Ma io non ho tempo da investire su di te! Ho il mondo da cambiare e sono molto occupato!
Ma sono consapevole che da solo non posso farcela, quindi ti lascio aperta una porta.
Non offro lavoro e non cerco lavoratori. Ti posso dare opportunità. Devi essere bravo tu a capire cosa fare per valorizzarle al meglio.
Alla base del lavoro c'è sempre il dare prima dell'avere. Dai e poi Avrai. Ricordati.
Non mi piacciono gli orari imposti, quindi non mi chiedere mai quali sono i miei orari.
C'è un lavoro da fare, un tempo da rispettare, dei servizi da offrire. Noi dobbiamo solo metterci d'accordo per ottimizzare meglio il tempo e non sprecarlo.
La scrittura di questo post non è mirata a qualcuno, né può essere generalizzata, ma considerala semplicemente lo sfogo di un blogger che si è ritrovato ad avere queste risposte in seguito ad alcuni episodi di vita quotidiana.
lunedì 17 settembre 2012
La Musica è Malata?
Qualche settimana fa, a proposito di alcuni annullamenti di concerti dovuti alla scarsa prevendita, un impresario ha esclamato tramite un sito di informazione che la musica è malata.
La battuta mi ha spinto a scrivere questo post perché, secondo me, non è la musica malata ma chi vuol fare soldi facili con la musica.
L'impresario diceva che manca la cultura della prevendita e che la gente non acquistando biglietti in prevendita non da segnali, quindi non incoraggia l'impresario a confermare concerti solo "opzionati" (cioè prenotati con la possibilità di annullarli).
Siamo davanti ad un impresario malato che crede che i concerti a pagamento si organizzano nello stesso modo di quelli in piazza, a ingresso libero.
E' finita l'era del manifesto! Scegliere di comunicare solo con le affissioni qualche settimana prima del concerto, è antico e non funziona.
Aggiornati caro impresario. Sei fermo a qualche decennio fa.
Ti faccio qualche proposta, così per amor del web, della musica sana e dell'intrattenimento (visto come attrattiva).
Cosa ne pensi se al posto di un concerto organizzassimo un evento?
Legandoci, per esempio al nome dell'artista, almeno un altro settore (per esempio l'editoria, l'abbigliamento, l'automobile, o ciò che più ti ispira...) che possa rafforzare l'evento stesso sia in termini di comunicazione che di budget coinvolgendolo come main sponsor.
Che ne pensi se coinvolgessimo anche altri operatori economici del settore alimentare (panini, pizza, dolci, bevande ecc.)? E se ci mettessimo attorno al concerto anche altri edutainment capaci di coinvolgere i visitatori e indirettamente spingere, in termini comunicazionali, l'evento stesso?
Fai un piano di comunicazione che preveda il mantenimento di un ufficio stampa, anche se temporaneo ma operativo h24 per martellare con tutti i mezzi possibili il core dell'evento.
Il coinvolgimento di uno sponsor e degli altri operatori genererà economie e redditi diversi che in parte confluiranno nelle tue casse, permettendoti di redistribuirli sul costo del biglietto che deve essere sostenibile. Oggi più di ieri e sai anche qual è il motivo.
Contatta il fanclub dell'artista ed offrigli pane per la comunicazione virale (per esempio offrendogli condizioni esclusive).
Stimola la prevendita, per esempio, fornendo dei vantaggi a chi acquista prima (per esempio un semplice sconto, un gadget, una cartolina autografata, un Mp3 dell'artista in download).
Coinvolgi anche i punti prevendita, per esempio garantendogli, oltre alle normali commissioni, per ogni tot di biglietti venduti uno in omaggio.
La creazione di un tale sistema economico garantirà servizi diversi e qualitativamente migliori, coinvolgerà altri operatori, redistribuirà il reddito, ma soprattutto arricchirà l'esperienza del visitatore che non sarà il semplice spettatore passivo di un concerto, ma un attore con interessi diversi che magari non sarebbe mai andato al concerto di quell'artista... Ma non solo, un evento del genere diventerà un'attrattiva del territorio che genererà benefici anche alla comunità economica (bar, ristoranti, alberghi ecc.).
Se hai bisogno di altro, sono a tua disposizione!
venerdì 14 settembre 2012
Svegliati!
Essere Svegli non è una caratteristica innata, ne sono convinto.
Non è nemmeno un'attitudine.
Credo che Svegli lo si possa Essere, diventandolo. Come ogni cosa basta volerla.
"Devi essere nelle tue azioni e nel tuo coraggio, lo stesso che sei nel desiderio" Lady Macbeth, con questo aforisma si focalizza su tre elementi della nostra vita che hanno il potere di indirizzarla decisamente: AZIONE, CORAGGIO e DESIDERIO.
L'Essere Svegli è una caratteristica che premia sempre.
E' alla base del successo o insuccesso di una persona.
E' alla base del successo o insuccesso di una persona.
Equivale, in parte al senso di Responsabilità. Quanto sei sveglio, è quanto sei responsabile.
Respons-Abile. 2 parole: risposte abili.
L'Essere Sveglio, quindi, è colui che fornisce abili risposte in qualsiasi momento. Anche mentre dorme.
Respons-Abile. 2 parole: risposte abili.
L'Essere Sveglio, quindi, è colui che fornisce abili risposte in qualsiasi momento. Anche mentre dorme.
E' una questione di esercizio, che alla base ha la capacita di ascolto. E la capacita di ascolto non è innata. Ascoltate prima di rispondere. Ascoltate la domanda per intero prima di rispondere. Respirate qualche secondo prima di sparare. Sono quei secondi preziosi che impreziosiscono la tua risposta rendendola abile, rendendola responsabile.
giovedì 6 settembre 2012
Buon Viaggio
È passato quasi un mese dall’ultimo aggiornamento. Mi sembra
un’eternità come se di mare ne avessi navigato veramente tanto...
Non si stupisce nessuno se un blog non è aggiornato nel mese
di agosto. Le ferie giustificano sempre queste mancanze.
A dire il vero non
sono stato in vacanza, perché parte del mio lavoro è lavorare con le ferie
degli altri. Quest’anno ho navigato una bellissima avventura insieme a delle
bellissime persone che hanno creduto nella rotta designata. C’erano mozzi, marinai
e capitani improvvisati che bene hanno fatto le veci del capitano quando ce n’è
stato bisogno. È questo mi riempie di gioia e di voglia di viaggio.
La nave, in realtà, è ancora in mare e per attraccare occorre
ancora del tempo, ma la bellezza della gente di mare è che è sempre pronta a
ripartire anche quando non è ancora arrivata. Non è un cambio di rotta, anzi, ma
voglia di navigare, piacere di cavalcare le onde. È sentire quella sensazione
di infinito, di orizzonti sempre nuovi, sempre diversi. È sentire il vento tra
i capelli (ridi pure!).
Si riparte. Con la gioia di chi lo fa per la prima volta.
giovedì 9 agosto 2012
Basole di Luce Opaca
Basole di Luce, un festival che quando dieci anni fa, per la prima volta, si affacciò nelle estati sciclitane sembrava un risorgimento culturale. Era sinonimo di interscambio, di opportunità, di interculturalità, di magia che rendeva ogni serata tanto attesa.
Anno dopo anno si è impoverito sempre più.
E oggi è lo specchio del nostro paese, di ciò che che la televisione ci propina giornalmente.
Personaggi rispolverati o inventati per fare la gioia di un pubblico che (forse) ben pochi rappresenta.
Svariate migliaia di euro investite per offrire poco e condire le serate di "pianobar" che intristiscono un periodo già triste.
Fatta salva qualche rara eccezione come Nina Zilli, l'idea che si ha è un insieme di serate messe lì per riempire, senza un filo conduttore, senza una direzione, senza una destinazione. Quasi come fosse stato messo tutto nelle mani di un impresario che è lì solo per posizionare i prodotti che ha a disposizione.
Questo modo di agire, di programmare è lontano anni luce da una visione turistica del territorio.
Un programma del genere non riuscirà mai a coinvolgere (se non passivamente) chi soggiorna a Scicli. Cosa ricorderanno i turisti? Quale magia scolpirà le loro emozioni? Quale serata legheranno a Scicli?
Sono sempre i privati, con le loro risorse, a far fare alla città una bella figura: vedi la serata con Aganben, vedi la mostra che ruota intorno a Modigliani, vedi le iniziative del Museo della Cucina, vedi l'itinerario in notturna di tutte le chiese aperte appositamente per l'occasione.
Scrivo questo post perché sono state impiegate risorse pubbliche e con le stesse risorse, si poteva fare di più, molto di più!
La fase di progettazione di un programma di eventi per una città, non può non essere fatta pensando che quel programma è l'ingrediente-chiave del piatto Scicli.
Quel programma, insieme alle risorse artistico culturali e ambientali, dovrebbe diventare il protagonista del piano di marketing territoriale.
Siamo tutti un po' più poveri e più povera è anche Scicli che mira a diventare una meta turistica ma che con iniziative di questo calibro conferma di avere una visione più vicina alle sagre di borgata.
lunedì 6 agosto 2012
Il Magazzino è l'Anima delle Imprese
C'è un indicatore chiaro, preciso, banale che ti permette di misurare subito il grado di efficienza e organizzazione di un'impresa. E sai qual è?
Il magazzino. Già proprio così!
Vuoi capire com'è messa in termini organizzativi un'azienda? Fatti mostrare il magazzino, ancor prima dell'esposizione o dell'accoglienza. Ancor prima della contabilità o dei responsabili alle vendite.
Il magazzino è lo specchio dell'efficienza organizzativa di un'impresa.
Alle aziende che non hanno magazzino chiedete di mostrarvi l'archivio e lo sgabuzzino o il ripostiglio dove custodiscono gli attrezzi per le pulizie, le scorte per l'igiene generale dell'area lavoro.
Questo indicatore ti sorprenderà! Provalo.
sabato 4 agosto 2012
Perché il Panettone si Mangia Solo a Natale?
In effetti è vero!
Perché solo a Natale?
Da questa domanda sono partiti i pasticceri ragusani di Cremia prima di cominciare a studiare Agostino, il gelato panettone.
Il suo nome è legato al periodo in cui si gusta meglio (il mese di Agosto) e in cui viene prodotto; infatti sarà disponibile solo per questo mese.
Agostino è un panettone a base di gelato. La sua lavorazione naturale segue una precisa ciclicità. Un processo che dura complessivamente 48 ore e che parte dal lievito madre che i pasticceri amano chiamare "cruscente" o "crescente" (poiché fa crescere l'impasto) donandogli una naturale morbidezza.
Nel frattempo viene preparato il gelato, rigorosamente a base di latte ibleo, nei gusti classici della nocciola e del cioccolato.
Dopo che il panettone incontra il fresco gelato, la loro unione finisce sotto un bagno di puro cioccolato fondente che diventa una splendida glassa a specchio.
Agostino è il gelato panettone che per tutto il mese di agosto potrai trovare a Ragusa da Cremia, la pasticceria del Ristorante Barbecue.
Sono particolarmente orgoglioso di Agostino che ha visto la mia partecipazione, sia nella fase di ideazione che in quella di progettazione del prodotto. Nei prossimi giorni partirà la campagna di lancio che è il frutto di una preziosa collaborazione con Emanuele Cavarra di Kreativamente, il quale si è occupato del set fotografico e di tutta l'elaborazione grafica.
Ringrazio di cuore Enzo Antoci, da cui tutto è partito, Emanuele ed Elvira miei compagni di viaggio e la piccola Martina per essersi prestata al ruolo di testimonial.
venerdì 3 agosto 2012
Indispensabili. Forse!
In questo post segue un interscambio di email fra un collaboratore e un imprenditore. Tra di loro c'è un rapporto confidenziale. Si conoscono e collaborano da diversi anni.
Non c'è un motivo ben preciso per cui lo pubblico. Potrebbe essere una presa per i fondelli, ma anche no. Potrebbe essere realmente un eccesso, ma anche no. Traine le tue conclusioni.
Ciao SXXXX,
un impegno improvviso domani non mi permetterà di condividere la tua atmosfera.
Non me ne volere. Al telefono puoi raggiungermi quando vuoi. Ci vediamo la prossima settimana.
Carissimo OXXXX aspetto sempre con ansia e trepidazione che giunga il fatidico GIORNO per poterti vedere e per godere della tua "verve" e TU cosi di punto in bianco mi privi di un tale "piacere" allungando di ulteriori 8 giorni l'attesa della TUA venuta. Comincerò sin d'ora a contare le ore che ci separano dal tanto agognato GIORNO ma come tu ben sai, tante volte e più bella l'attesa che il momento in se x se. Ci vediamo presto. Salutoni. Sxxxx
Sono insicuro sul cosa farò:
- stamperò questa mail e la appenderò per mostrarla a tutti (per vantarmi di come può diventare un rapporto lavorativo).
- la cestinerò immediatamente perchè se la vedono le nostre mogli penseranno che il nostro non è solo... lavoro.
Ci penserò! Intanto, buona giornata.
Buongiorno OXXXX ma causa il tempo tiranno solo ora ho la possibilità di leggere la tua mail in risposta alla mia. Ti dico che non mi interessa, come non mi è mai interessato, ciò che pensano gli altri, ne tanto meno cosa farai della mia mail. Ciò che mi interessa è solo ciò che resta della carta nella nostra mente. Tutto il resto, per dirla alla Califano, è NOIA! Pertanto ciò che resta è la stima e la sincerità che unisce le persone e non le cose scritte. Grazie OXXXX, buona giornata e buon lavoro tuo (nel senso giusto del termine). Sxxxx
lunedì 30 luglio 2012
Tutti Siamo Indispensabili
Parlo di personale, di collaboratori. Di Risorse Professionali, Intellettuali, Conoscitive. Ogni Essere è una Risorsa di questo genere.
Il termine risorse umane non mi piace tanto perchè focalizza l'attenzione sull'uomo-oggetto, un qualcosa di diverso dalla sua originaria natura.
Le Risorse sono energie, hanno la caratteristica di essere uniche, indispensabili. Le risorse non sono pesi, non sono oggetti. Non puoi desiderare di liberartene... se è così c'è qualcosa che non va.
Non concordo affatto con chi dice che nessuno è indispensabile, eppure questa brutta esclamazione la sento spesso.
Credo che ogni risultato sia frutto dell'impegno.
Quanto tempo hai investito sui tuoi uomini? Li hai addestrati come avresti voluto? Possono aiutarti?
Partiamo da queste domande per darci delle risposte.
Impariamo a guardare da un'altra angolazione. Scegliamo un punto di vista diverso. Forse così possiamo riuscire a comprendere il valore dei nostri uomini.
I tuoi collaboratori non potranno mai sostituirti, ma possono darti una gran mano d'aiuto.
mercoledì 25 luglio 2012
Il Marketing Non è Sparare Cazzate
Che il marketing sia una scienza poco definibile o dalle definizioni sconfinate non vuol dire che sia una cazzata. Può diventarlo facilmente per chi non sa cosa sia.
Può anche rischiare di diventare una cazzata se gli fai sparare cazzate.
Mi è capitato oggi, di leggere una presentazione di un programma dove si sparano solo grandi cazzate, all'insegna della lentezza e di questi concetti alla moda come il chilometro zero, il benessere eccetera.
Lo stile è sempre quello: si parte da un concetto alla moda, lo si forza un po' per farlo rientrare in ciò che si vuole promuovere e poi si scrivono tutta una serie di cazzate a raffica che alla fine portano il lettore (che dovrebbe essere un potenziale cliente) a chiedersi ma che cazzo c'entra tutto ciò.
Come dice Mauringhio ci vuole poco a fare smarketing. Basta fare marketing al contrario, prendendo per i fondelli, fottendosene dell'etica, dei contenuti, ma solo con l'obiettivo di spulciare denari a chi - in buona fede - si è affidato a dei presunti professionisti grandi tiratori scelti di cazzate e poveri di idee.
Guerra alle banalità! Allo smarketing e al copiaeincolla che ci sta rendendo tutti un po' più poveri.
domenica 22 luglio 2012
L'Esperienza di Acquisto
Non è che sto dormendo, in questi giorni sto solo pensando a cosa potrebbe interessarti in questo periodo estivo dove tutto ha il sapore di mare, di vacanza, di cazzeggio... anche se poi mare solo da lontano, vacanza e cazzeggio neanche all'orizzonte.
Anche per questo da una settimana indosso tutti i giorni bermuda, sandali e oggi addirittura infradito... vedendomi così mi sento in vacanza e anche agli altri trasmetto questo. Soprattutto agli ospiti che giornalmente arrivano e accogliamo.
Provate a immaginare se d'estate arrivando in posto di vacanza trovaste gente con pantaloni, scarpe chiuse, camice d'ordinanza...
Ecco anche l'abbigliamento nella vendita di un prodotto o servizio è comunicazione. E' l'inizio dell'esperienza di acquisto!
Anche per questo da una settimana indosso tutti i giorni bermuda, sandali e oggi addirittura infradito... vedendomi così mi sento in vacanza e anche agli altri trasmetto questo. Soprattutto agli ospiti che giornalmente arrivano e accogliamo.
Provate a immaginare se d'estate arrivando in posto di vacanza trovaste gente con pantaloni, scarpe chiuse, camice d'ordinanza...
Ecco anche l'abbigliamento nella vendita di un prodotto o servizio è comunicazione. E' l'inizio dell'esperienza di acquisto!
lunedì 9 luglio 2012
Etica Fotografica
Più volte ho suggerito ai miei clienti che comunicano con le immagini (pasticcerie, alberghi o bed and breakfast) di dedicare particolare attenzione al servizio fotografico.
Ciò che stimola un numero maggiore di prenotazioni sono proprio le foto, o meglio le emozioni che quegli scatti sono in grado di generare in chi li guarda.
Come il buon senso insegna, però, è necessario sempre non esagerare.
Esagerare in questo caso è sinonimo di illudere, ingannare.
Il risultato non deve mai modificare la realtà.
Vi racconto un episodio di qualche giorno fa. Un gruppo di turisti provenienti da Bologna avevano prenotato una struttura rinomata nella vicina Modica. Un B&B che conosco per il suo bel sito, la cura del dettaglio, la posizione panoramica, la ricercatezza nel restauro... Particolari che anch'io, come un qualsiasi potenziale ospite, ho visto sul loro sito che è ben fatto e con foto professionali molto belle.
Anche i turisti bolognesi sono rimasti affascinati ed emotivamente coinvolti, così hanno riservato 2 camere per 4 giorni. Al loro arrivo a Modica le sorprese: troppe scale innanzitutto, la vista panoramica era interrotta da un degrado urbanistico che nelle foto non si vedeva, il contesto era particolarmente buio e la sera un po' per le scale e un po' per l'assenza di luce rendeva il rientro particolarmente faticoso, soprattutto per loro che avevano superato la mezza età.
Quindi la professionalità deve fare sempre i conti con l'etica, anche in questo caso!
Le fotoshoppate o quelle inquadrature da professionisti non sempre fanno il bene della struttura.
Evitate di generare con il vostro prodotto l'effetto "merendine da supermercato" sempre belle e perfette come delle opere d'arte fino a quando non ti arrivano tra le mani.
A volte non sono solo merendine e, come in questo caso, se succede al vostro hotel, il rischio che correte è che all'arrivo gli ospiti potrebbero scappare e optare per altro... come è successo agli ospiti bolognesi!
mercoledì 4 luglio 2012
A Proposito dell'Eccellenza
L'eccellenza va inseguita con ossessione se vuoi uscire dal mucchio.
L'eccellenza fa paura perché non sai cosa c'è oltre.
L'eccellenza non può essere alla portata di tutti.
L'eccellenza è scarsa. Va mantenuta.
L'eccellenza è il punto più alto da cui guardi il resto.
L'eccellenza è innovazione continua. Non è illusione.
Per mantenere l'eccellenza devi studiare sempre, sennò farai la fine del Blackberry.
L'eccellenza e' un mondo dove conta la qualità reale e non solo quella percepita. E' il sogno che diventa realtà. E' un sogno che non finisce mai.
L'eccellenza è fatta di piccole cose che la massa non può conoscere.
L'eccellenza nei servizi dipende solo dall'uomo, dalla sua passione nel fare, dalla sua continua ricerca, dalla quantità di tempo dedicato, dalla sua correttezza.
Alla base dell'eccellenza c'è sempre l'etica.
La vita è un percorso di eccellenze solo quando il suo passaggio traccia dei solchi così profondi che le generazioni future potranno seguire per mantenerla e migliorarla.
Se la vita non lascia solchi è solo un passaggio.
sabato 23 giugno 2012
Ho Scelto di Essere Utile!
Ho studiato, lavorato, studiato ancora, sperimentato, lavorato e poi ho ancora studiato.
E adesso mentre studio, lavoro ed ho scelto di essere utile.
Sono un privilegiato, lo so, perché oggi non tutti se lo possono permettere.Ma forse non tutti sanno che raccogli solo se semini e la qualità del tuo raccolto dipende sempre da come quel seme lo hai lavorato!
Scrive Sebastiano Zanolli*: Se aumentiamo la quantità e la qualità di ciò che serviamo agli altri, aumentiamo la nostra capacita di valere di più sul mercato.
Quanto più e' difficile rimpiazzarvi, tanto più avrete valore. Quindi, se diventate più bravi a fare quello che fate, se riuscite a fare qualcosa di nuovo e di difficile, se riuscite a farlo in modo differente siete sulla strada giusta!
Siate Eccellenti! E poi siate anche utili. Solo così potete cambiare il vostro piccolo Mondo.
L'eccellenza costa di più perché ce n'è poca. Siamo circondati da troppa mediocrità.
La mediocrità è accessibile a tutti perché è sovrabbondante! L'Eccellenza, no!
lunedì 18 giugno 2012
Per fare Marketing bisogna Essere Sognatori
Per fare marketing non sempre è necessario conoscere benissimo il prodotto o servizio. Anzi, spesso è meglio sapere poco per lasciare più spazio alla fantasia.
Chi conosce, l’ideatore o il progettista, è troppo influenzato da tante cose (plus tecnici poco attraenti o manie che non interessano a nessuno) che non lasciano respiro al sogno.
Perché il marketing è sogno!
Nei sogni si osa di più, si è più liberi e meno limitati.
Ciò che voglio dire con questo post è di monitorare sempre il vostro responsabile di marketing. Siate sicuri che il suo pensiero non sia inquinato. Siate certi che si muova liberamente dentro al vostro sistema e che continui a sognare.
Chiedetegli cosa sogni per la mia azienda? Se la risposta (toni e contenuti) è soddisfacente vi potete fidare, altrimenti trovatevi un’alternativa migliore.
Il marketing ha il compito di far sognare i suoi destinatari (che anche se solo per un po’ sono sognatori anche loro) trasformando l'innocuità di un prodotto o servizio sconosciuto in sogno realizzabile.
Questo è possibile e riesce meglio a chi conosce l'oggetto dell'intervento anche come potenziale utilizzatore. In genere il conoscitore estremo non ha un pensiero libero, quindi fate attenzione.
giovedì 14 giugno 2012
Omaggio a Lao Tze
Lao Tze è un filosofo cinese che nel VI secolo fondò il Taoismo
venerdì 8 giugno 2012
L'Etica Ripaga Sempre. Prima o Poi.
L'etica, come anche wiki scrive, riguarda il comportamento dell'individuo. E' la ricerca di ciò che è giusto fare o non fare.
Per fare qualche esempio pratico, nel mio settore, non è etico pubblicizzare una cosa per un'altra.
Oppure se produci gelati non puoi vendere semifreddi spacciandoli per gelati. E' vero che sono simili ma non sono la stessa cosa. Se non hai semifreddi ma solo gelati sei tenuto ad informare l'acquirente che al momento non puoi soddisfare la sua richiesta. Approfittare della sua ignoranza e vendergli gelati non è etico, soprattutto se non è consapevole.
Ho scritto tutto questo per un motivo ben preciso. Qualche mese fa ho parlato di etica con una persona con cui era in corso un'ipotesi di collaborazione. Sembrava che sul tema fossimo allineati. A parole acconsentivamo senza mettere in discussione il significato di etica. Entrambi la consideravamo il punto da cui partire per costruire.
Del progetto poi non se ne fece nulla, ma da qualche settimana ho notato dei movimenti che sciolgono nell'acido dell'egoismo e dell'opportunismo tutte quelle parole. Per fortuna la natura del progetto ha fatto il suo ciclo, dando la prova che quando metti l'etica al centro di tutto il resto si neutralizza... naturalmente!
Etica è non mentire. Etica è rispetto. Non è etica fare concorrenza sleale. Etica non è opportunismo. Non è etica chiedere sempre senza mai dare (quando puoi dare!). Non è etico chiedere gratis e poi rivendere ad altri le risposte avute.
venerdì 25 maggio 2012
Nasce Scicli Albergo Diffuso
Un albergo le cui camere si diffondono nel
centro storico di Scicli. Una novità sostanziale nel modo di concepire il
turismo e le strutture alberghiere classiche.
Ciò che viene proposto è un’esperienza di
vita nel centro storico di Scicli, potendo contare sulla centralizzazione di
tutti i servizi: accoglienza, assistenza, colazione, ristorazione, spazi e
servizi comuni.
Gli ospiti alloggiano in case e camere
ristrutturate che distano non oltre 300 metri dal cuore dell’albergo diffuso
che è in Via Mormina Penna di fronte alla Questura di Montalbano. È qui che
sono ubicati la reception, gli ambienti comuni, l’area ristoro.
L'Albergo Diffuso è un progetto di
imprenditoria sostenibile che non crea impatto ambientale. Per dargli vita,
infatti, non è stato necessario costruire niente, ma recuperare e valorizzare
ciò che esiste già.
Oltre a creare un nuovo modello di
ospitalità che mira a far vivere un’esperienza autentica, gli obiettivi del
progetto sono il coinvolgimento dei produttori locali (parte integrante
dell’offerta) e la promozione del territorio. Per questo la strategia di
marketing è incentrata sui tre principali eventi che Scicli offre: la Cavalcata
di san Giuseppe, la Pasqua e la Festa delle Milizie.
Questo progetto non sarebbe nato senza il confronto e la
collaborazione costruttiva di alcuni partner che in questo post voglio chiamare
compagni di viaggio: Rosa Anna (la
mia commercialista) con cui tutto è cominciato e che ha messo in ordine tutte
le “carte”, Giorgio che sin
dall’inizio ha sposato in toto il progetto (felice di ritrovarti nel mio
cammino!), Martina e Michela che sono state le prime a
impegnarsi e a porsi delle domande sull’organizzazione di tutto (la logistica e
il personale della sala servizi).
Un grazie di cuore a tutto lo staff del Millennium che mi ha
ascoltato e sopportato durante tutte le ore di formazione, in particolare a Cristina che ogni mattina ha un ruolo
di primo piano nella gestione delle colazioni diffuse.
Grazie anche a Mirella
che con il suo operato rende uniche queste colazioni.
Ringrazio di cuore Ilenia
che è salita su questo treno in corsa senza preoccuparsi di nulla.
Una menzione a parte la meritano Emanuele ed Elvira di
Kreativamente per aver ideato il logo e l’immagine coordinata: rispecchiano
perfettamente il progetto!
Un grazie speciale a Domenico
di Creattica che ha saputo trasferire sul web ciò che era solo un’idea,
arricchendola con il suo tocco creativo e tecnico.
Infine volevo ringraziare anche chi dal treno è sceso ancor
prima di partire e li ringrazio proprio per esser scesi in tempo.
Comincia una nuova era per Scicli. Un’era non convenzionale. Unconventional living!
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