venerdì 23 novembre 2012

Ecco Perché Non Scegliere Unicredit



Nel 1993 ho aperto un conto al Banco di Sicilia (oggi Unicredit). Per svariate ragioni nel corso degli ultimi anni ho pensato più volte di chiuderlo: prima perché un operatore mi ha suggerito un’operazione sbagliata, poi perché tutte le volte che ci andavo non mi sentivo un essere umano ma un alieno sulla luna (e non sulla terra), poi perché la volta che ho chiesto il POS per la mia attività imprenditoriale mi hanno presentato costi stratosferici, poi perché gli operatori (una in particolare) non sorrideva mai, poi perché ho saputo la storia di Gheddafi... ma ogni volta, per un motivo o per un altro riuscivo a mettere da parte il malessere con auto giustificazioni di circostanza.
In fondo, era la mia prima banca, quella con cui ho aperto il primo conto quando cominciai a frequentare l’università. Si chiamava “30 e Lode” ed era economico nella gestione perché, come mi spiegò ai tempi l’operatore, per loro rappresentava un investimento che avrebbe reso dopo la laurea, quando sarebbe diventato un conto “normale”.

Finalmente nelle scorse settimane, grazie alla complicità di un operatore di un gruppo bancario concorrente (che per lavoro avevo avuto modo di conoscere a giugno) ho deciso di staccare la spina, così, insieme a lui, ho fatto la disdetta e poi inviato la raccomandata.

Da quel giorno sono stato in allerta perché mi aspettavo minimo una telefonata da parte di un operatore (sarebbe stato meglio il direttore) per avere mie informazioni, quindi ero un po' preoccupato di fargli conoscere le motivazioni di tale scelta.
Ma per fortuna niente di tutto ciò!

Forse non ero un cliente interessante ma neanche loro sono una buona banca perché non gli interessa proprio niente dei loro clienti: in quasi 20 anni mai una chiamata o un segnale di vicinanza né tanto meno si sono preoccupati di sapere perché dopo tanto tempo un loro cliente li lascia.

Queste sono o no delle valide ragioni per non scegliere Unicredit come vostra banca?