M’incontra per strada, mi ferma per uno scambio di chiacchiere e si finisce sempre per commentare: ma è vero quello che dicono, quest’anno non sta andando bene, c’è molta meno gente, nelle borgate non c’è nessuno... e così via.
E lo stomaco comincia ad agitarsi, vorrebbe sputare fuoco con parole del tipo: ma se sei il solito leone che da anni fa sempre le stesse cose, come puoi pensare di ottenere risultati diversi? Cosa stai facendo per portare nuova gente nella tua attività? Che iniziative hai intrapreso? Hai dei clienti? Hai comunicato con loro? O li stai aspettando nella speranza che te li mandi qualcun altro?
Invece, respiro, mi trattengo, accenno un sorriso e mentre penso al leone che ho davanti, comincio col dirgli la mia verità:
Guarda che non è così! Noi stiamo registrando un incremento, anche se minimo, è comunque un segno positivo che non lascia intravedere preoccupazioni. Ospitiamo più gente rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Continuo e gli dico che non è come dici lui. Anche sul mare registriamo un incremento, ed è a doppia cifra. Quello che cerco di fare, insieme al mio staff, è tenere alta l’attenzione verso i nostri prodotti, sia da parte dei clienti che hanno già soggiornato da noi, sia attraverso tutti canali di comunicazione che abbiamo attivato per intercettare nuovi ospiti e per mantenere le relazioni con quelli che già lo sono stati.
Comodo è far cadere le colpe sugli altri. Lo Stato, le tasse, l’Amministrazione locale… hai sempre qualcuno con cui prendertela quando non accetti che è il tuo modo di fare a non produrre risultati.
L’assenza di progettualità, di strategia, di marketing, di un piano di acquisizione clienti, o l’essere circondati da persone che, secondo il tuo parere, non valgono niente, ti faranno annegare nella melma che tu stesso ti sei creato attorno.
Non puoi far cadere le colpe sempre sugli altri. Lo Stato, le tasse, l’Amministrazione comunale non c’entrano un caiser con tutti i tuoi problemi e con quello che mi vuoi dire.
Non è compito dell’amministrazione, né di nessun altro all’infuori di te, fare marketing per la tua azienda.
Semmai il compito di chi ci governa (sia a livello locale che nazionale) è fare marketing territoriale in cui il Paese diventa il prodotto da vendere.
La città con le sue risorse culturali e paesaggistiche, la qualità della vita, il suo clima mite tutto l’anno, il decoro urbano, la fruibilità e la vivibilità del centro storico, il cibo, le strade ben tenute... Un piano di promozione online e offline che punti ad esaltare queste caratteristiche, insieme agli eventi folcloristici e ad una programmazione culturale coerente alla vocazione della città stessa.
Ma per il resto, devi essere tu privato a muovere il sedere dalla sedia, perché se non fai niente e pensi solo alla tua attività che apri quando hai voglia e che, una volta alzata la serranda, aspetti che ti vengano a trovare... aspetta ancora un po’ che fra poco non avrai neanche questo impegno. E ti ritroverai a cercare le responsabilità in un nuovo capro espiatorio: il nordafrica, gli immigrati, la sea watch. Tutti responsabili dei tuoi mali. E le tue responsabilità?
Nel frattempo, dopo un quarto d’ora di chiacchiere, ci salutiamo ma ecco che arrivo un classico: mi raccomando se ti avanza qualche ospite mandamelo così faccio girare anch’io le mie case...
Come se un ospite fosse un oggetto incapace di pensare e reagire e facilmente collocabile da un posto a un altro, come un vaso o un portafogli viaggiante.
Non è così che abbiamo costruito il nostro sistema di ospitalità. Non è così che può esserci un futuro in questo settore. Ospitalità non vuol dire solo buona educazione e buone maniere, ma far vivere esperienze positive che creano valore.
Se aspetti che le cose accadano da sole non accadranno mai. Devi sbracciarti, impegnarti e fare in modo che le cose accadano. Solo così puoi farle accadere.