sabato 5 agosto 2017

Estate 2017. È finita.


Adesso è finita. Con una bic in mano e un sorriso accennato hai firmato la tua fine.
Per la gioia dei tuoi, per la tua, per tutto quello che non è, e non è ancora... hai scritto la parola fine.
Chi lo avrebbe mai detto che dietro ai tutti i tuoi sogni c'era un banalissimo postofisso.
Chi lo avrebbe mai pensato che saresti finita in un'aula a raccontare ai tuoi studenti di credere ai sogni e di appassionarsi alle cose che fanno. Chi lo avrebbe mai detto che le tue lezioni di nirvana si esaurivano in frasi tipo "non mollare mai e di leggere tanto perché la rivoluzione si fa studiando". Già la rivoluzione. 

Magari emozionata gli racconterai dei tuoi viaggi, delle tue scelte, del coraggio e con gli occhi lucidi e la sigaretta in bocca gli dirai che è subito sera. Ma sera lo è subito quando ci si omologa e non si fanno scelte per vocazione, ma per mere opportunità che regalano parvenze di sicurezze, perché in questa Sicilia non solo un postofisso non si rifiuta mai, ma rischia di diventare un sogno. Un sogno per chi non sa che cos'è l'amor, un sogno per chi il verbo sognare non lo ha mai applicato veramente. Porca miseria, come è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire...