C’è qualcosa che non vedo. I miei nuovi occhiali non mi aiutano. Mi fanno sembrare altro, ma solo per gli altri.
Sorvolo.
Sto bene, non preoccuparti.
È da giorni che non riesco a guardare. Al mare ci vado solo per correre. Mi diverto poco e ho sorrisi solo per le mie bambine.
Il lavoro va bene. I sogni sono nello zaino e la voglia di scalare la montagna è inarrestabile.
Il tuo spazio di libertà è una conquista che si misura in metri quadri: quanto più aumentano, tanto più diminuisce la tua libertà.
E' una montagna mentale da scalare? Forse. Quella dalla cui vetta chissà cosa si vedrà mai. Il fine non è la vetta, credimi. Non voglio sapere che vista c’è da lì. Il sogno è scalarla tutta, di tanto in tanto fermarsi, godersi un po’ il paesaggio laterale, a destra e a sinistra, e non ciò che lascio alle spalle.
Il vento soffia. A volte chiudo gli occhi per proteggermi dalla polvere che trascina. Altre volte per il dolore.
Le estati sono le vere stagioni della vita. Gli anni si scandiscono con il mare e con le presenze in spiaggia.
Nutro un certo distacco dal verbo volere e tutte le sue declinazioni. Mi piace volare e mentre scalo la montagna mi sembra davvero che potrei farlo. Non sopporto lo strisciare dei serpenti e ciò che mi fa venire sonno dopo aver mangiato. Per oggi è tutto, anche se non ho scritto tutto.
Grazie.
Chi non ringrazia sarà sempre un perdente. Per sempre.