Che il marketing sia un mix di prodotto,
design, comunicazione, sogni, (ecc….) e numeri è un dato di fatto largamente
condiviso.
Che alla base di un risultato ci sono
sempre dei numeri, non è una novità anche se per alcuni è un concetto secondario.
Che la somma deve dare un risultato
superiore alle sue singole parti è un principio che risale a svariati secoli
fa, ma che ancora oggi fatica ad entrare nelle logiche strategiche.
Gli ottusi del caso sono i rappresentanti
politici della sinistra sciclitana.
Ancora una volta non riescono ad applicare la
teoria alla pratica. A scuola direbbero: sono attenti ma non studiano abbastanza.
Perché la sinistra (FED e SEL) non riesce a
far suo il concetto di gruppo?
A distanza di anni commettono sempre gli stessi
errori, trascinando nella loro inconcludenza anche gli alleati.
Si fanno le lotte interne. Si presentano
apparentemente uniti con una stessa lista ma poi ognuno vota per se, senza
riuscire a portare un proprio candidato a rappresentarli.
E' il caso delle ultime lezioni
amministrative a Scicli. Sono riusciti ad ottenere singolarmente un risultato
mediocre (chi ha preso 40 voti, chi più di 100, chi 70, chi 30), ognuno
lavorando per Se.
Mi chiedo: piuttosto che gareggiare
stupidamente tra di loro, se si fossero concentrati su un nome oggi potrebbero
vantare il loro candidato. Ne sarebbero bastati 200 per avere un posto al consiglio e invece per l'ennesima volta sono tagliati fuori dai
giochi.
Ma non solo, hanno la pretesa, secondo le tradizionali
logiche di spartizione incentrate più sull'essere che sul fare, di avere un loro
rappresentante nell’ipotetica squadra di governo, sottovalutando che (per la mancanza di appeal e l'inesperienza) il rischio
di portare il loro candidato nel baratro della sconfitta è altissimo.
La conseguenza è che il tanto auspicato
ringiovanimento è un falso che prende una forma sempre più definita e che
scoraggia anche l’autonomia del candidato a sindaco nel definire una squadra
più sua.
Come ci si sente rispondere in certi
provini: sarà per la prossima volta.
Grazie a Internazionale, per la foto di copertina.