Ero in quarta elementare e il maestro ci guidava nel suo percorso educativo. Durante una lezione di geografia, con una lunga bacchetta ci illustrava la cartina della Sicilia appesa al muro. Ci spiegava la pianura, le montagne, i fiumi, la rete ferroviaria e quella linea tratteggiata che doveva connettere Siracusa e Gela era l’autostrada di prossima apertura.
Dopo quarant'anni, gran parte di quella linea tratteggiata lo è ancora.
Nella stessa aula, durante le lezioni di matematica, ci sfidava con calcoli mentali intriganti. Ricordo una delle domanda che ci poneva: "Quanti anni avrete nel 2000?" Ai tempi, quei 27 anni proiettati nel futuro sembravano un'eternità, e la mia mente disegnava immagini di me con un aspetto più maturo, una faccia più adulta perfino di quella che ho oggi.
Oggi che è il giorno del mio cinquantesimo compleanno. Che a occhi chiusi non riesco a riconoscere dal sapore il colore dei fichi d’india. Che abito più felicemente il mio corpo rispetto a 10 o 15 anni fa.
Ci ho lavorato negli ultimi tempi per un equilibrio interiore perché la felicità dell’anima, l’ho imparato con gli anni, raddrizza tutto, ti fa vedere tutto da un’altra prospettiva.
Non è tempo di fare bilanci e neanche di pensare a ciò che ho fatto e non ho fatto. Non ho voglia di festeggiare, niente di personale. Sono felice, questo sì e lo scrivo anche qui. Chi mi sta vicino capirà. Mi piace il momento che sto vivendo, le gioie che sto provando, le preoccupazioni che vedo nascere, resistere, morire e poi rinascere. Fossimo anche noi come le preoccupazioni saremmo immortali.
A casa tutto bene. Rimane la mia certezza, il mio rifugio, il posto che amo di più al mondo, soprattutto, quando siamo tutti insieme e parliamo dei viaggi da fare, dei mondi da scoprire.
Casa è dove anche a occhi chiusi o a luci spente senti i tuoi odori di sempre.
Il viaggio fa parte della vita, è voglia di scoprire, di conoscere, esplorare nuovi orizzonti che diventano sogni, idee, saluti e salute. Per poi ritornare attorno alla stessa tavola, sotto lo stesso tetto, tutti abbracciati anche nello stesso letto. Non so per quanto tempo lo faremo ancora, probabilmente meno di quello che abbiamo già vissuto, ma voglio viverlo sereno, spensierato, godermelo senza scadenza e senza conti da tenere.
La bellezza ti apre nuovi orizzonti.
Brinderò a questi anni e ai migliori che avrò ancora da vivere, alla mia famiglia e agli amici di sempre, senza i quali tutto quello che ho scritto non sarebbe uscito e non avrebbe avuto lo stesso senso.
Tutti avremo un semaforo rosso nel momento sbagliato, l’importante è fermarsi sempre.
P.S.: Nel frattempo le calze bianche in spugna che con fatica ci siamo tolti, nuovamente ritornano.