I centri commerciali soffrono tutti. Proprio così. Anche loro. Soprattutto loro!
E stanno soffrendo non solo per il calo dei consumi, ma perché sono diventati dei luoghi tristi, dove ci sono negozi tristi che con commesse tristi trasformano anche i prodotti in prodotti tristi.
Più che mete delle shopping sembrano proprio cattedrali vuote all’ultimo stadio della malattia.
Cosa possono fare?
Regalare felicità. Il contrario della tristezza che sprigionano da tutti i pori. Proprio tutti! Dagli spazi esterni privi di verde a quelli interni disabitati perché chi ha potuto è fuggito, o non sono mai stati affittati.
Dai negozi vuoti, al vuoto impresso nelle facce dei negozianti.
Ma cosa possono fare?
Gli attori principali di un centro commerciale sono i negozi, in quanto rappresentano “l’offerta” in generale e quindi la risposta ai consumi.
Sono tutti uguali! Incredibile, ma la formula del franchising ha reso uguali tutti i centri commerciali. I soliti marchi, le solite vetrine, i soliti prodotti, le solite commesse addestrate per rompere i maroni di chi si azzarda a valicare l’atrio.
Quindi, la prima risposta potrebbe essere “Diversificare l’Offerta”.
La seconda è “Renderli Felici”.
Come? Regalategli felicità, tranquillità, serenità.
In questo periodo, per esempio, azzerando i canoni di affitto. Fatelo almeno per 2 anni. Se proprio non potete, riduceteglieli di due terzi, dimezzataglieli almeno!!!
Incentivate i Creativi! E cioè chi vuole tentare nuove strade e si preoccupa degli alti costi di gestione, non fateglieli pesare, regalategli lo spazio per 2 anni. Senza clausole.
Uno spazio vivo è meglio di uno morto!
Uno spazio attivo può servire da traino anche agli altri.
Create e diffondete una cultura dell’accoglienza basata sul locale. Sull’identità e la cultura del posto che ospita il centro commerciale.
Chi entra in un centro commerciale deve sentirsi bene, deve poter trovare quel sorriso che solo certi negozi di provincia offrono.
Più umanità e meno snobismo che tradotto vuol dire più confidenza e meno distanze. Più locali e meno globali. Più sorrisi e meno bronci!
I centri commerciali non funzionano più perché producono infelicità. È questo il punto da cui partire!