venerdì 16 dicembre 2011
La Fine dell'Ipercoop a Ragusa
Solo tre anni fa sembrava l'inizio di una nuova era. L'arrivo dell'Ipercoop a Ragusa faceva preoccupare e non poco i concorrenti. Faceva sognare chi era in cerca di occupazione. Lasciava ben sperare i consumatori perennemente in cerca di offerte.
Un colosso della GDO sbarcava nella provincia più a sud d'Italia. Un gigante dell'alimentare, con reparto specializzato nella distribuzione di farmaci da banco, elettronica, elettrodomestici, abbigliamento, puericultura, fai da te, libri, musica, giochi, arredamento, ecc.
Un Gigante.
Un gigante dai piedi di marmellata, scrivo oggi.
Dopo il primo anno chiude il reparto dedicato alla parafarmacia, poi è la volta della pasticceria. Al secondo anno la superficie di vendita viene ridimensionata per far posto ad un altro negozio in parte concorrente stesso di Ipercoop. Da pochissimo stanno ridimensionando ulteriormente l'area vendite.
E per chi guarda dall'esterno queste involuzioni sembrano, come si suol dire, ultime spiagge.
In questi giorni mi è capitato tra le mani il loro giornalino di Natale e se lo paragono a quelli dei primi anni sembra proprio un'altra cosa: scarno, povero, pochissime pagine, niente elettronica (che a Natale è sempre trainante).
In due parole: La Fine.
La fine di un'era, di un progetto imprenditoriale, di un agglomerato commerciale.
Le motivazioni di questo fallimento sono tante e fra queste non può mancare certamente la crisi e la conseguente riduzione dei consumi, ma di sicuro una certa responsabilità va ricercata nella posizione geografica poco felice e lontana per tutti (ragusani della città e della provincia), nell'assenza di un parcheggio coperto che, in inverno per il forte vento e in estate per il sole cocente, scoraggia le famiglie.
Ma anche nel format, e cioè il modello del centro commerciale proposto, sempre uguale, con gli stessi negozi, oggi è forse troppo inflazionato, ha stancato.
Quindi mi chiedo cosa spinge altri imprenditori a percorrere ancora queste strade.