Quanto dura poco l’adolescenza! Eppure quando superi i quaranta sembra un’eternità. Quei ritmi scanditi dalle due o tre cose che ci tenevano impegnati, oggi sono lontani anni luce.
Sembra un attimo e ciò che ci faceva impazzire è solo un ricordo parcheggiato in un angolo della memoria.
Non potrai ricordare tutto e quando gli altri ti parlano dei loro momenti con te, capita spesso che non ne hai nemmeno un vago ricordo.
Ti ricorderai qualche amico, un’emozione forte, un’alba, la prima volta che hai amato.
Ti ricorderai una luce.
Cosa saremmo senza luce?
Non hai la forza, forse, per tentare di cambiare il tuo avvenire. Il mondo gira sotto i tuoi piedi e non ti accorgi di niente. Hai paura di scoprire libertà che non vuoi avere, al riparo di una cittadinanza che fa reddito.
Ti sei mai chiesto quale funzione hai?
Possiamo muoverci anche nel buio, dentro verità che sono solo nostre. C’è un tempo per tutti, anche se tutti ci perdiamo solo nello spazio.
Il senso del possesso è forte fin quando non possediamo. Vorremmo possedere tutto. Siamo tormentati dalle cose, quando dovremmo solo sforzarci di cercare la luce. È solo la luce che può farci andare oltre.
Dovremmo spostare l’asticella perché non si può vivere di soli io.
Ti sei mai chiesto quale funzione hai?
Dovremmo vivere ogni momento senza danneggiare nessuno. Per quanto semplice, questa dovrebbe essere la nostra missione.
Non so cosa ci sarà dopo, conosco solo una parte di ciò che sto vivendo. Forse dovrebbe bastarmi o forse no. Perché dovrebbe interessarmi cosa ci sarà dopo?
La luce si unisce allo spazio, in una cosa sola, indivisibili.