A noi siciliani la bellezza non ci fa tanto bene. È talmente tanta, quella che abbiamo intorno, che ci acceca. Non riusciamo a vederla, a goderne, a respirarla. Ci spegne.
Ci rende più consenzienti e più accondiscendenti. Ci fa sorvolare sulle incazzature, ci rende impassibili davanti alle ingiustizie. Ci fa sembrare normale perfino come è amministrata, la sua lentezza.
La bellezza ci consola, ci giustifica. Ci rende passivi e non ci fa incazzare.
Questa terra è generosa e noi ne approfittiamo cullandoci sul tutto che diventa niente, grazie al nostro non saper fare.
La bellezza rende liberi, diceva qualche poeta. Niente di più falso. A noi la bellezza ci ha reso schiavi. Se intorno ne avessimo meno, forse sapremmo riconoscerla e valorizzarla di più.
Molto più facile a dirlo che a farlo.
Sono d’accordo ma bisogna cominciare. È urgente. Una vita fatta solo di partenze è più entusiasmante di un’altra fatta solo di arrivi o di soste. Parcheggiarsi è fermarsi e rimanere solo a guardare in attesa della notte.
Le perdite fanno sempre male, ma è nel ricominciare che puoi trovare un nuovo respiro.
Un respiro diverso. Ossigeno per una nuova vita.