Passiamo troppo tempo a competere fra noi, quando invece dovremmo solo abbracciarci.
Prenditi due minuti per leggere questo mio pensiero se ti va, altrimenti skippa e scappa.
Oggi non sei tu a decidere, ma è il mercato a farlo per te, sia se sei un consumatore sia se sei un produttore.
Il mercato decide tutto.
Puoi solo scegliere come affrontarlo, con che cosa presentarti e come migliorarlo. Essendo noi stessi singole parti del mercato, se non riusciamo a migliorarlo vuol dire che stiamo facendo qualcosa di sbagliato. In altre parole stiamo realizzando prodotti o servizi di merda.
Tra i nostri pensieri (tra i miei, i tuoi, fra i tuoi e quelli di un amico, un conoscente, un collega) c’è sempre qualche affinità, per questo dovremmo sforzarci di guardare in quella direzione: alla ricerca delle affinità.
Invece molto spesso ci ritroviamo coerenti solo verso le non affinità, come se qualcuno premiasse il nostro grado di estraneità.
Per questo certi amori non nascono o muoiono ancor prima di cominciare.
Tutto l’universo obbedisce all’amore, cantava Battiato, e noi imprenditori non possiamo sottrarci a questo assioma.
Ogni abbraccio mancato è un’opportunità perduta. Per questo dovremmo incontrarci di più, abbattere quelle mura che spesso innalziamo, prendere le affinità e crearci valore.
Il mercato non è mai saturo di prodotti che creano valore, che fanno la rivoluzione.
Quale prodotto fa la rivoluzione?
Quello che apporta valore e allo stesso tempo non ne sottrae.
Il prodotto che arricchisce il mercato, il suo consumatore e il suo produttore.
È così difficile capirlo?
Se questi 3 elementi non rientrano nella ruota (progetto) non ci sarà business, non ci sarà rivoluzione, ma assisteremo inermi al lento declino dell’umanità.
In questo mercato dovremmo muoverci come ospiti pieni di premure. Con delicata attenzione. Siamo ospiti, non dimentichiamolo: arriviamo e dopo un po’ ripartiamo.
Siamo nati per essere parziali. Il totale si ottiene dall’unione, dalla somma delle affinità. Dai singoli sguardi.
Hai solo un modo per cambiare le cose. Cambiarle da dentro. Senza nessuna paura. Ci sarà sempre qualcuno che ti dirà che rischi di sbagliare o che stai sbagliando. Fa parte della quotidianità.
Ma è solo in certi sguardi che si intravede l’infinito. Se non ci guardiamo più, se non cerchiamo le affinità, rimarremo in un’apparente area di confort che lentamente ci consumerà, così come stiamo già consumando il mondo.