sabato 14 dicembre 2013
Riappropriamoci della Vita
Ognuno di noi è una vera e propria opera d'arte. Siamo imperfetti e unici. Ma non sempre lo sappiamo.
Dovremmo specchiarci un po' di più, non per essere più narcisi di quanto siamo, ma per scrutare la nostra unicità, l'opera d'arte che è in ognuno di noi.
Possiamo piacerci o non piacerci. Possiamo piacere o non piacere. Qualcuno potrebbe sceglierci per le sue pareti. Qualcun altro potrebbe guardarci con superficialità o con disprezzo. Con ammirazione o indifferenza.
Ma nessuno dovrebbe poter distruggere un'opera d'arte.
Riappropriamoci della nostra unicità.
La scala della felicità è il metro che misura le capacità. Le persone capaci sono persone felici, per questo la felicità si autoriproduce.
In questo ognuno ha un ruolo importante e decisivo.
Felicità fa rima con qualità.
Luoghi, persone, esperienze felici aumentano la qualità della vita.
Riappropriati della vita. E' dura, lo so, ma puoi.
La qualità delle persone felici crea design, connota i luoghi, li trasforma in occasioni, in esperienze, in desideri, in cangianti percorsi di vita.
E' probabile che tutto ciò che hai studiato non lo potrai applicare, ma l'importante è averlo fatto. Per puro esercizio, per allenare la mente. Per questo è importante.
E' altrettanto probabile che la tua unicità farà la differenza, sia nel lavoro che nel trovare soluzioni.
Il lavoro inesauribile si alimenta di risorse uniche. Sono i progetti che finiscono, perché arrivano al termine. E' la produzione che può finire, ma il lavoro non finisce mai.
Una delle competenze contemporanee è l'arte di saper progettare, di relazionarsi, di interpretare e di essere creativi nel trovare soluzioni.
Avrei potuto scrivere questo post con le ultime due righe, ma la consapevolezza non si ottiene quasi mai con la sintesi.