martedì 25 marzo 2025

Adolescence: e se ci sta sfuggendo qualcosa?


C'è un'età in cui il mondo non ha ancora preso una forma definitiva, in cui le regole sembrano opzioni e ogni emozione è un'esplosione senza confini. Adolescence non racconta l'adolescenza come la ricordiamo da adulti, ma come la viviamo quando siamo dentro quel vortice. Senza filtro, senza sconti, senza l'illusione di poterla comprendere fino in fondo.

Ci guardiamo dentro quattro volte, e ogni volta ci sembra di capire qualcosa in più, ma alla fine ci resta solo il dubbio. Perché un ragazzo arriva a fare quello che fa? Perché la sua famiglia non lo vede? Perché le parole non sono bastate? Non c'è una risposta, solo il riflesso delle nostre paure.


Il colloquio tra il giovane e la psicologa è un viaggio negli angoli più bui della mente, un'esplorazione di quel che ci passava per la testa quando eravamo ragazzini. Ma noi siamo sopravvissuti. Lui no. Lui è diventato un caso, un titolo di giornale, un interrogativo senza soluzione. 


E i suoi genitori? Guardano la tragedia e si chiedono: l'ho fatto io così? O è stato il mondo? 


La verità è che nessuno sa davvero cosa si muove nella testa di un figlio, di un fratello, di un amico. Ci illudiamo di sapere, ci rassicuriamo con la normalità. Fino al giorno in cui la normalità si sgretola e ci lascia con una domanda senza risposta.


Adolescence è un pugno allo stomaco, uno specchio scomodo. Non ci consola, non ci assolve, non ci dà lezioni. Ci mette di fronte alla paura più grande: e se ci fosse sfuggito qualcosa? Se ci fosse ancora qualcosa che non vediamo?