Ci sono due modi in cui possiamo vedere la nostra vita: come un punto isolato o come parte di una linea che collega il passato al futuro.
Come Punto isolato è qualcuno che vede se stesso come indipendente, senza un legame con ciò che è venuto prima o che verrà dopo.
Come Parte di una linea è qualcuno che si sente parte di una storia più grande, connesso agli antenati e alle generazioni future.
Cambiamenti Generazionali
La generazione di mio papà vedeva la vita come una linea continua. Sapevano da dove venivano e pensavano a chi sarebbe venuto dopo di loro. Piantavano alberi e facevano figli, consapevoli che non avrebbero visto i frutti del loro lavoro.
Oggi, invece, molti si percepiscono come punti isolati.
La globalizzazione ha reso il mondo più interconnesso ma anche frammentato le identità culturali. La Tecnologia e social media promuovono l’individualismo e l’istantaneità, riducendo l’attenzione sulla storia familiare. Il Consumismo prevede appunto un consumo immediato piuttosto che sul lungo termine.
Sentirsi isolati dal passato e dal futuro può portare a una sensazione di disconnessione e mancanza di scopo. Questo spiega perché molti giovani si sentono soli e senza direzione.
Viviamo in una “società liquida”, per dirla con Bauman, dove tutto è incerto e mutevole. Questo rende gli individui più facilmente manipolabili e controllabili, perché mancano di punti fermi.
Il consumatore perfetto: Una persona senza radici è più facilmente influenzabile dalla pubblicità e dalle mode.
Omologazione: La mancanza di certezze porta a una maggiore omologazione e a una riduzione del pensiero autonomo.
Questa condizione ha effetti profondi:
Meno resistenza al cambiamento: Senza radici forti, le persone accettano più facilmente i cambiamenti imposti.
Perdita della memoria storica: Una società che non valorizza la sua storia rischia di ripetere gli errori del passato.
Relazioni fragili: La mancanza di un senso di continuità indebolisce i legami familiari e sociali.
Oggi tanti giovani crescono a "pane e TikTok", passando ore sui social media dove vedono influencer e fuffaguru che esibiscono macchinoni e stili di vita da sogno. Questi personaggi vendono l'idea che il successo sia a portata di mano per chiunque, basta volerlo e seguire i loro consigli.
Il dramma è che, quando questi giovani si rendono conto che la realtà è ben diversa da quella che vedono online, si sentono inadeguati. Scoprono che raggiungere quegli standard finti è impossibile, e finiscono per chiudersi nella propria mediocrità, convinti di non essere abbastanza.
Il problema è che questi modelli sono spesso costruiti su basi fragili, con vite patinate che non esistono al di fuori dei social. Il confronto con queste illusioni può portare a una perdita di autostima e a un senso di fallimento che non dovrebbe esistere. La vera sfida è aiutare questi ragazzi a capire che il successo reale è molto più complesso e gratificante di quello che vedono sui loro schermi, e che non si misura solo in like, follower, o macchine di lusso.
Abbiamo il compito di creare Comunità Sostenibili dove poter coltivare legami sociali, dove i giovani possano condividere esperienze e trovare supporto reciproco. Coinvolgere i ragazzi in iniziative che abbiano un impatto positivo sulla loro comunità, promuovendo un senso di appartenenza e realizzazione.
Dobbiamo aiutarli a sviluppare una visione del futuro basata su valori autentici e competenze reali. È fondamentale promuovere un ambiente in cui possano crescere fiduciosi nelle proprie capacità, apprezzando la loro unicità e costruendo un futuro che rispecchi i loro veri desideri, piuttosto che inseguire sogni di cartone.