sabato 30 dicembre 2023

Rivitalizzare l'Ospitalità: Riflessioni sulla Burocrazia e l'Accessibilità


Un'ombra si profila sull'ospitalità italiana, dove sembra che tendiamo a sfruttare i turisti, una realtà che discorda profondamente dall'immagine tradizionale dell'Italia come terra di accoglienza. 

Attualmente, nel contesto turistico, l'Italia si trova in una posizione inferiore rispetto alla Grecia e si colloca alla pari con la Turchia. È un fatto che dovrebbe suscitare riflessioni profonde. Nonostante il nostro ricco patrimonio culturale, l'Italia risulta essere il luogo in cui i viaggiatori trascorrono meno tempo.


E in Sicilia, nun cugghiuniamu! Recentemente, al desk di accoglienza di un servizio di noleggio auto, ho assistito a un episodio significativo. Una receptionist, nel tentativo di fare un gesto di cortesia nei confronti di un cliente giapponese, si è offerta di chiamare un taxi per accompagnarlo al suo hotel, distante solamente 2 km. Tuttavia, la richiesta di 20 euro per un tragitto così breve e l'attesa di venti minuti hanno spinto il turista a preferire una tranquilla passeggiata, rinunciando all'offerta. Questo episodio è solo un esempio di come talvolta trattiamo i turisti, un comportamento che si discosta nettamente dall'immagine di accoglienza di cui ci vantiamo.


Cosa possiamo fare per migliorare la situazione? Concedere maggiore libertà agli imprenditori desiderosi di offrire servizi potrebbe essere la chiave. Ciò non solo creerebbe posti di lavoro, ma contribuirebbe anche ad ampliare e migliorare l'offerta turistica. Tuttavia, la burocrazia attuale si erge come un muro insormontabile, con istituzioni che sembrano ostacolare più che sostenere. È imperativo un cambiamento che comporti l'abolizione di numerosi passaggi burocratici.


L'accesso alla nostra regione, nel Sudest della Sicilia, è notevolmente complicato. L'ideale sarebbe un aeroporto a 30-40 minuti di distanza, ma le opposizioni e la "guerra dei no" rendono difficile realizzare questo obiettivo. Sebbene Comiso potrebbe rappresentare una soluzione, la limitata disponibilità di voli lo relega in secondo piano, con Catania che rimane l'aeroporto di riferimento. I 150 km che ci separano da Catania, diventano un ostacolo significativo per località come Scicli, Modica o Ragusa. 


La scelta di queste destinazioni è spesso scoraggiata dai costi proibitivi dei taxi e dalla mancanza di collegamenti efficienti. Di conseguenza, chi opta per un weekend tende a fermarsi a Catania o, al massimo, a Siracusa.


Gli aeroporti siciliani dovrebbero essere più accoglienti e senza attese infinite. L'esempio di efficienza offerto da Malta, nelle vicinanze, dovrebbe essere preso seriamente in considerazione. L'avvio di collegamenti in catamarano tra Marina di Ragusa e La Valletta potrebbe aprire la strada a un nuovo aeroporto di riferimento?

venerdì 8 dicembre 2023

Il coraggio di saper scegliere


Molti anni fa, nella magica Parigi, all'età di 19 anni, mi ritrovai a vivere una notte di avventura senza precedenti. Era una di quelle serate in cui l'energia giovanile e l'ardore dell'ignoto ci spinse, me e il mio compagno di viaggio, a scoprire il mondo notturno della città delle luci.

Decidemmo di sostare in una stazione ferroviaria secondaria, un luogo misterioso e affascinante, dove le anime erranti si mescolavano nella penombra. La sera si trasformava lentamente in notte, e il viavai di persone cominciava a svanire, lasciando dietro di sé solo una piccola comunità di nottambuli e sognatori come noi.


Fu in quel momento che apparve un signore distinto dalla pelle scura, che, con uno sguardo gentile e un sorriso caloroso, si avvicinò a noi. La sua presenza era avvolta da un'aura di mistero e fascino. Con fare sornione, ci invitò a seguirlo a casa sua. La promessa di passare la notte sotto un tetto, al calduccio, era allettante, ma la nostra gioventù e la sete di avventura ci fecero riflettere.


In quel momento, mi resi conto che la vita è fatta di scelte, e spesso è più saggio dire di no a offerte allettanti che possono condurci in situazioni imprevedibili. Un brivido di incertezza e di emozione per l'ignoto ci attraversò, ma alla fine, decidemmo di ringraziare il signore distinto e declinare la sua offerta. Era un momento di crescita, in cui comprendemmo che il coraggio poteva anche manifestarsi nel rifiutare le tentazioni per rimanere padroni del nostro destino.


Continuammo la nostra avventura notturna e anche se non sapevamo cosa ci avrebbe riservato la notte, sapevamo che avremmo fatto esperienze che avrebbero contribuito a forgiare la nostra giovinezza, aprendo la strada a un futuro ancora più ricco di misteri e scoperte. E mentre il vento di Parigi scompigliava i nostri capelli, ci lasciammo trasportare dall'incanto della notte, consapevoli che avevamo fatto la scelta giusta.


È indubbiamente vero che nella vita ci troviamo spesso in situazioni che non avremmo mai voluto vivere, proprio perché ci siamo lasciati trasportare, senza ponderare a fondo le circostanze, fidandoci ingenuamente. Queste situazioni, spesso, sono quelle che ci insegnano le lezioni più importanti.


In uno di quei giorni mi ritrovai in una posizione delicata. Avevo fatto una scelta avventata, senza riflettere adeguatamente sulle conseguenze che questa avrebbe comportato. Era come se mi fossi gettato in un fiume in piena, spinto dalla corrente, senza un vero controllo sulla mia destinazione.


La lezione fu dura, ma preziosa. Mi rese consapevole dell'importanza di ponderare le mie azioni e di non dare per scontato ciò che sembrava attraente a prima vista. La fiducia, se mal riposta, poteva trasformarsi in una catena che mi legava a situazioni indesiderate.


Da quel momento in poi, mi impegnai a diventare più consapevole e a prendere decisioni ponderate. Imparai a considerare attentamente le prospettive, a riflettere sulle possibili conseguenze e ad ascoltare la voce della prudenza quando era necessario.


Le lezioni apprese in quei momenti difficili divennero la base su cui costruii una vita futura più consapevole e bilanciata. Il passato diventò un maestro che mi guidò nella scelta dei percorsi giusti, ricordandomi costantemente che, a volte, è meglio fermarsi e riflettere anziché lasciarsi trascinare dall'impeto del momento.