sabato 7 novembre 2020

Il senso dell’ospitalità, due ingredienti “segreti”

 


Il senso dell’ospitalità è un insieme di cose, alcune oramai date per scontate. 

Per esempio è impensabile trovare oggi in un albergo, in un bed & breakfast o in un affittacamere una stanza senza bagno, un letto senza lenzuola e asciugamani, il wifi, il televisore o l’aria condizionata.

Sono tutti servizi che non vengono neanche più richiesti richiesti perché sono dati per scontati. 


L’evoluzione nel mondo dell’ospitalità ha portato sia le piccole strutture che quelle grandi a migliorarsi sempre più da questo punto di vista. Infatti, oggi è possibile trovare all’arrivo anche “amenities” inimmaginabili al momento della prenotazione.

  

Ciò che influenza l’esperienza del soggiorno è il rapporto umano che si instaura con lo staff dell’accoglienza o con il proprietario se si tratta di una piccola struttura. Se scatta da subito un'empatia, questa farà la differenza per tutto il soggiorno. E fin qui niente di nuovo, ma è opportuno ricordarlo.


Oggi, ad amplificare notevolmente l’esperienza di soggiorno, è il buon cibo. Possiamo tranquillamente dire che il senso dell’ospitalità è strettamente legato alla qualità dei piatti e delle pietanze provate nel luogo visitato. Ed è così anche per l’esperienza degli ospiti. 


Un’ottima colazione è diversa da una colazione banale. Un buffet ben preparato è diverso dalle merendine confezionate. Un servizio con cucina a vista, dove puoi ordinare ciò che desideri e averlo preparato apposta per te, è notevolmente diverso dal vasetto di marmellata tipo mensa militare.


Il senso dell’ospitalità riguarda tutte le imprese che lavorano nel settore dell’accoglienza.


C’è un altro ramo del settore che viaggia in parallelo ed è quello delle residenze per la terza età, comunemente chiamate case di riposo. 


Anche in questo caso ciò che fa la differenza è il senso dell’ospitalità sia del gestore, nel caso in cui si tratta di una struttura di piccole dimensione, che del management nel caso di una struttura più grande. 


Esattamente come per una struttura ricettiva tradizionale (bed and breakfast, affittacamere o  grande albergo), avere delle camere confortevoli con i servizi più comuni è alquanto scontato. Ciò che non è scontato è la gestione della ristorazione: dalla colazione alla merenda, dal pranzo allo spuntino pomeridiano, fino alla cena.


Sono dei momenti unici che devono essere gestiti per bene con un’organizzazione perfetta e prodotti di qualità che devono portare l’ospite a desiderare che quel momento della giornata arrivi il prima possibile.


È questo a fare la differenza. Il senso dell’ospitalità si basa sul rapporto umano e sul buon cibo. Organizzare una struttura ricettiva, di tipo alberghiero o residenziale, tenendo in considerazione questi due elementi è il primo passo verso il successo.  


P.S.: Aprire un residence per anziani potrebbe essere uno dei miei progetti per il futuro. Ultimamente ho cominciato a guardare al settore con interesse e ad analizzare alcune strutture. 

I loro punti di debolezza hanno ispirato la scrittura di questo post. 

D’altronde, come già scritto, in termini di esperienza, non trovo alcuna differenza fra un albergo e un residence per anziani. Cambia solo la tipologia di ospite, ma entrambe le strutture devono essere progettate intorno al senso dell’ospitalità. Questo farà la differenza fra le strutture eccellenti e quelle comuni che basano la loro politica gestionale solo sul prezzo.