Per dirgli ciao perché ho un ricordo bellissimo.
Un imprenditore giovane, più grande di me che conobbi nel ’99, grazie ad un suo consulente che era anche mio amico.
Mi parve sin dall’inizio un imprenditore diverso da quelli che avevo conosciuto fino ad allora. Uno di quelli con tanta fame, fame di cose buone, alla ricerca di nuove sfide e nuove vittorie.
Mi diede la possibilità di sperimentare la ricerca sociologica e la metodologia che avevo appreso all’università, nell’ambito della sua impresa. Fui subito colpito, dal primo incontro, mi parve un luminare, uno che non si accontentava semplicemente di vedere la fila contemporaneamente nelle quattro casse del suo negozio, ma uno curioso, che si faceva domande, che voleva capire cosa poteva fare di più.
Mi sembrò subito una persona speciale, un po’ particolare, determinata e sicura. Elegante, poco sorridente, impostato e con lo sguardo di chi sa dove deve andare.
Ero tornato in Sicilia da poco e non credevo che anche qui potessero esistere giovani di questa portata.
Grazie a lui compresi che anche qui era possibile fare un’impresa marketing oriented, incentrata sul valore delle risorse umane. Il suo staff era fatto di ragazzi giovani che gli dimostravano un forte senso di appartenenza e ammirazione. E questo a lui piaceva tanto.
Lo capì sin dall’inizio e mi diede una bella spinta, una scossa che mi portai come esperienza positiva che con piacere ricordo ancora adesso.
Più volte andammo a cena insieme e durante quell’estate partecipai ad un grande evento aziendale in cui l’obiettivo era coinvolgere e far divertire i collaboratori.
Mi sorprese la fiducia che ci dava a tutti. Ci conoscevamo poco, direi niente, ma mi fece sentire sin da subito una persona di cui si fidava.
Nel primo progetto di ricerca, avevo bisogno di intervistatori ed oltre a due suoi fidati, coinvolsi anche Liana. Fu quella una delle prime occasioni in cui si accese il fuoco, ma questa è un’altra storia.
Stava cominciando un’altra stagione della mia vita. Da lì a poco sarei partito per Trieste e lui divenne uno dei miei esempi, uno di quei pezzi del puzzle che ancora oggi sto cercando di comporre.
Mi sono nutrito della sua conoscenza, così come ho fatto con la gente incontrata negli anni precedenti. E’ il bello della conoscenza che quando si apprende ci si arricchisce senza nulla sottrarre all’altro.
La conoscenza è un pozzo profondo, inesauribile, in cui non dovremmo mai stancarci di abbeverarci.
Eppure può capitare di ritrovarsi da soli, davanti ad un soffitto con la notte che sembra solo una nemica con cui fare i conti, perché il progetto a cui lavori non prende forma, o perché chi ti ha sempre sostenuto si è stancato di farlo.
Le strade finiscono per tutti e so che potrebbe succedere anche a me e a te. La solitudine imprenditoriale è uno stato di pochi, difficile da condividere, oltre il cerchio magico.
La vita è un viaggio e non un mezzo.
Attraversiamo paesaggi di senso che non capiamo e in cui ci perdiamo, ma chi nasce per volare è impossibile trattenerlo a terra. Sarebbe come privarlo della sua natura. Per questo la vita è un viaggio! I mezzi sono le opportunità che ci creiamo e quelle che ci capitano, che a volte resistono ed altre volte spariscono.