Se fosse facile, non si chiamerebbe impresa. Non tutti possono farla. Non tutti devono farla.
Dietro ogni impresa c’è sempre un alto rischio. Si sa, si dice, ma mai gli si dà il giusto peso. Fare impresa non è affatto una questione di fortuna. Chi si sente sfortunato e addossa i suoi insuccessi a questo è solo impreparato.
Fare impresa vuol dire costantemente calcolare, prevedere, a volte azzardare, raddrizzare il tiro, cadere e rialzarsi.
Tutti sono imprese. Dal libero professionista che fa l’avvocato al commercialista, al consulente generico, al medico specialista, a chi produce, chi vende consigli, prodotti o servizi.
Anche il dipendente dell’impresa fa impresa, solo che, a differenza dell’imprenditore, il dipendente non rischia, ma qui aprirei un’altra maglia che meriterebbe un post ad hoc.
Non basta solo una buona idea per fare impresa. Oggi, più che mai, è necessario essere preparati in più campi: dalla gestione economica finanziaria a come vendere. Dalla conoscenza degli strumenti che funzionano, alle voci che compongono il bilancio. È un patrimonio immateriale che, se non hai, devi acquisire. È un patrimonio in evoluzione e ciò che funziona oggi non funzionerà domani.
La soluzione è solo una: studia sempre. Studia. Studia. Fallo per bene, altrimenti rinuncia, perché sarai destinato a fallire.
Non tutto ciò che vogliamo possiamo avere. Sappiamo ben poco di come va il mondo, eppure, a volte, pensiamo di conoscerlo, solo perché ne abbiamo sentito parlare a qualcun altro.
La tua vita va. Va ugualmente, e va una volta soltanto. Non avrai un’altra possibilità. Il tuo cuore invecchierà prima che tu possa rendertene conto e non c’è impresa che possa rallentare, fermare o modificare tutto questo.